Regia di Agnieszka Holland vedi scheda film
Non è facile dimenticarsi del film di Wyler, affrontando la storia di Washington Square, anche se il grande regista non ha mantenuto la fedeltà assoluta del romanzo, ma riuscendo ottenere dai suoi interpreti quel pathos necessario a riprendere in pieno il pensiero di James, la Holland si è tenuta molto più aderente al racconto, forse anche in maniera anche scolastica, estendendo il lato femminista in maniera elementare, certamente non siamo nelle vicinanze della Campion con Ritratto di Signora. Qui giocano un fattore determinate l'intero cast, che contribuisce poi al fascino dell'operazione, forse non troppo capito dal pubblico, che non ha seguito quasi per niente il film, tutto è incentrato sul dramma interiore e sul quasi intrigo, mentre viene trascurato il tema di ambientazione in stile vittoriano, determinante per arrivare al concetto della storia espressa, che è quello di una donna, come spesso succede nei romanzi di James, prigioniera di una società che non la fa respirare e che la vorrebbe costringere a convivere con le limitazioni dettate al suo sesso e a cui reagisce in maniera personale, ma vera. La regista non riesce ad uscire dal guscio della storia e manca di contestualizzazione, non riuscendo mai ad approfondire nei particolari, che poi sono necessari, ed entrare nel personaggio di Catherine, dove invece lo scrittore insiste in maniera particolare e giusta, affidandosi solo ad un facile femminismo di maniera.
Storia forte e sempre di buona presa
Troppo superfici8ale
Sempre ottima interprete
Una buonas prova, ma è anche un ottimo attore
Perfetto e misurato, anche più di sempre
E' una grande, ma qui è un po' leziosa e gigiona
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