Regia di John Carpenter vedi scheda film
Un film sui cacciatori di vampiri, griffato da John Carpenter: Il temuto Valek/Thomas Ian Griffith e’ alla spasmodica ricerca della croce di Berziers, il solo simulacro in grado di garantire alla sua stirpe la sopravvivenza alla luce del sole. Jack Crow/James Woods ed il suo socio Tony Montoya/Daniel Baldwin, lo devono fermare prima che si impossessi della croce, quindi partono all’inseguimento di Valek supportati da Katrina/Sheryl Lee, una prostituta morsa dal vampiro e quindi in stretto contatto psichico con lui. Nel deserto del New Mexico e’ambientato quindi questo epico scontro, tra il bene ed il male. Film sceneggiato da Don Jakoby, fotografia di lusso di Gary B. Kibbe, molto abile nel filmare le numerose scene notturne, le musiche di John Carpenter, come spesso succede nei suoi film, effetti speciali della K.N.B. Effects Group , il montaggio di Edward Warschilka e le belle scenografie di Thomas A. Walsh. Film interessante, ma da Carpenter mi aspettavo di più. Non c’è più la magia di The fog - 1997 fuga da New York - La Cosa per citarne tre, in chiave di film sui Vampiri si era visto di meglio ed un autore come lui, non aggiunge nulla con Vampires, il film è confezionato bene, però i trucchi sono al risparmio e si vede che il risultato non è visivamente eccelso. Film simile a questo sui cacciatori dei vampiri: Dal tramonto all’alba e’girato molto meglio, anche se quel film virava sul demenziale. James Woods recita in modo professionale, il migliore sicuramente risulta Maximilian Schell(premio Oscar per Vincitori e vinti) nel ruolo di un cardinale, che alla fine passa dalla parte dei vampiri per ottenere una presunta immortalità. Film ironico ed anarchico come è lo stile di Carpenter che cita il western da lui amato, su tutti il cinema di Howard Hawks e Sam Peckinpah, Vampires però ha meno energia dei suoi film più riusciti, più colmi di senso estetico e molto politici, qui abbonda lo splatter esagerato e grottesco, con musica hard rock molto potente. Però qualche scena è girata bene e riesce a coinvolgere il pubblico con un implicito sarcasmo. Notazione finale: La prostituta infetta e’Sheryl Lee, per chi non se lo ricordasse fu Laura Palmer nel cult di David Lynch ‘Twin Peaks’.
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