Regia di John Carpenter vedi scheda film
Un film molto illuminato e poco illuministico ma che riesce a distillare una epica purissima non avendo nessuna paura di essere violento e blasfemo. Prima che arrivi lo sdoganamento dei vampiri e il dissanguamento del mito, Carpenter pensa bene di far incontrare l'horror e il western in un assolato Messico completo di ghost town. Lo scontro tra Jack il capo-giustiziere e il maestro-vampiro oltre ad essere all'ultimo sangue è lo scontro di due bastardi che non hanno rispetto per nulla. Il vampiro è un ex-prete ovviamante di origine europea che non vuole solo nutrirsi dei vivi ma vuole soprattutto essere il primo della sua specie a poter affrontare la luce del giorno senza (ri)morire e per fare questo non esita a fare patti con il diavolo (leggi chiesa cattolica ). Jack è uno che odia profondamente i vampiri anche se gli sono genitori , amici o colleghi, la sua violenza non guarda in faccia nessuno, il suo poco rispetto per i preti fa di lui un peccatore quindi leggenda alla mano un potenziale vampiro quando sarà il suo momento. I vampiri sono una minoranza destinata alla sconfitta per la loro sete di potere, non perchè siano più malvagi degli altri. Nel cinema di Carpenter il bene e il male assoluto vengono sostituiti dall'epica dell'azione e della violenza, il nichilismo diventa blasfemia, i confini tra i buoni e cattivi si complicano anche se alla fine uno vince e l'altro perde. L'antieroe leoniano è diventato un bastardo virile che mischia morte e sesso, erezioni sadiche e morsi erotici in uno dei migliori western post-moderni di sempre.
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