Regia di John Carpenter vedi scheda film
Considerato da molti un punto alto della filmografia di John Carpenter, Vampires offre poco di nuovo sul versante “vampiri”. Carpenter prende molto dall'immaginario ideato da Bram Stoker (l'idea del Maestro vampiro e della vampirizzata in contatto visivo ed emotivo, il sole come arma mortale che incenerisce i vampiri, i paletti infilati nel cuore per uccidere i mostri) e taglia altro tipicamente legato al tema. Croci, aglio e preghiere, un po' come in Io Sono Leggenda, non servono a niente contro i succhiatori. Oltre questo spicca l'irriverente serie di battute che dileggiano la religione, col protagonista che si diverte a provocare il prete che lo accompagna nella mattanza, chiedendo ogni volta se la violenza lo porti a suscitare una qualche eccitazione sessuale.
Il gotico alla Stoker resta comunque lontano. Siamo dalle parti del pulp e di film quali Dal Tramonto all'Alba (1996), chiara ispirazione per Carpenter che gira buona parte del film sotto il sole. Nudi femminili (l'ottima Sheryl Lee), effetti truculenti con decapitazioni, morsi che strappano brandelli di carne e una buona dose di sangue rendono il prodotto un discreto B-Movie. Capolavori quali La Cosa, Il Seme della Follia, Essi Vivono restano comunque ben lontani.
Interessante il parallelo tra la squadra sanguinaria dei cacciatori di vampiri, capitanata dall'ottimo James Woods (una sorta di pistolero armato di balestra), e i preti che si riveleranno i veri terminali del male.
Il film è ricordato per essere l'unico successo al botteghino degli anni novanta di Carpenter e la cosa la dice lunga (in senso negativo) sulla sua qualità. Carino, ma un Carpenter contenutisticamente depotenziato.
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