Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film
Un uomo, tornando a casa, incontra una donna che comincia a seguirlo. La donna entra in casa con lui e si presenta alla moglie dicendo le sue identiche parole. Entrambi salutano i figli allo stesso modo. Chi sarà l’impostore?
Da questo corto, è il primo pensiero che inevitabilmente viene in mente, Yorgos Lanthimos avrebbe potuto tranquillamente tirar fuori un lungometraggio: la trama è ‘delle sue’ e in effetti la sceneggiatura, da un’idea di David Kolbusz, è firmata dal regista insieme all’usuale collaboratore Efthymis Filippou; dopo una iniziale fase di studio il ritmo, fino a quel momento sornione, si fa di colpo alto e la tensione schizza alle stelle, preparando un finale a effetto: e anche questo è nelle corde del regista greco. Così come lo è la scelta – già vista in The lobster o ne Il sacrificio del cervo sacro – di affidare uno dei ruoli centrali a un interprete di Hollywood (Matt Dillon), mantenendo comunque nel cast attori greci di ottimo impatto, come qui accade con Daphne Patakia. Peccato solamente per la durata limitata a 12 minuti: come si diceva in partenza, con tali premesse questo sarebbe potuto essere un ottimo lungometraggio in puro stile Lanthimos. 6/10.
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