Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Giorgio, Anna e Lisa sono i tre figli dell'ingegner Carani; il primo è decisamente scapestrato, una spina nel fianco per il padre. Quando Giorgio scopre che Lisa non è neppure realmente sua sorella, i problemi per l'ingegnere si moltiplicano; nella fosca faccenda si trova implicato anche il medico Andrea, innamorato di Lisa.
L'ultima violenza fa parte della tarda filmografia di Raffaello Matarazzo, anni prima indiscusso maestro del melodramma italiano e ora, alla fine degli anni Cinquanta, incapace di ritagliarsi un ruolo significativo all'interno di un cinema nostrano in fortissimo sviluppo e ben più variegato rispetto a soltanto un decennio prima. Gli ultimi titoli di Matarazzo sono pertanto fra i suoi meno noti e quasi tutti fra i meno interessanti; non per questo si tratta però di lavori poco curati nella forma o del tutto privi di idee. La sceneggiatura di Aldo De Benedetti, che prende spunto da un soggetto scritto dal regista, da Liana Ferri e da Giovanna Soria, è un congegno sufficientemente oliato che funziona grazie alla (solita) propulsione di sentimenti forti, menzogne, sotterfugi all'insegna dell'ennesimo scontro fra buoni/onesti/puri e cattivi/disonesti/amorali, con personaggi insomma fortemente stereotipati. Nel cast compare Yvonne Sanson, attrice prediletta del regista, e al suo fianco possiamo trovare, fra gli altri, Riccardo Garrone, Lorella De Luca, Dario Michaelis, Alberto Lupo e anche Enzo Garinei in un ruolo marginale. La confezione è accettabile, ma i contenuti sono fin troppo crudi per un 1957 che ha già metabolizzato il neorealismo - antitesi del cinema di Matarazzo - e si sta drasticamente spingendo verso la commedia ricca di riflessi sociali (da Pane, amore, etc. alla commedia all'italiana vera e propria). 2,5/10.
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