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Zombieland: Doppio colpo

Regia di Ruben Fleischer vedi scheda film

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La recensione su Zombieland: Doppio colpo

di alan smithee
4 stelle

Sono dieci anni che ormai vagano nella terra degli zombie che sono diventati gli States e forse l'intero pianeta, dopo che il contagio dei non morti ha decimato ogni essere umano che come loro non è riuscito a sottrarsi alla furia famelica dell'orda assassina. Si sono trasformati, nel frattempo, da perfetti ed inesorabili sconosciuti mal assortiti dal caso, in una strana e mal congeniata, risultata perfetta per affrontare la particolare situazione di eterna emergenza che li vede tutt'ora coinvolti. 

Loro sono pur sempre i cacciatori Columbus (Jesse Eisenberg), Tallahassee (Woody Harrelson), Wichita (Emma Stone) e Little Rock (Abigail Breslin), che seguiamo mentre individuano come proprio nuovo rifugio e quartier generale, niente meno che una inselvatichita e un po' malandata, ma pur sempre affascinante Casa Bianca.... o quel che di essa ne resta in periodo di apocalisse, tra cimeli d'antan e lussuose reminiscenze di una occidentalità ormai data in pasto all'emergenza non morti.

Finiranno per dividersi nuovamente, quando la "piccola" Little Rock fuggirà con un piacione pseudo indiano, cantante millantatore di una autorialità rubata ai grandi. Si ritroveranno sulla sommità di una torre che accoglie una sciroccata comunità di sopravvissuti pacifisti un po' fessi e fumati, ed la loro irruzione nel mucchio si rivelerà cruciale e fondamentale per sconfiggere l'orda famelica.

E Bill Murray? Ci sarà spazio pure lui, a giustificare la sua assenza, oltre il finale scoppiettante e pirotecnico di questo seguito tardivo rimasto nelle mani dell'autore originale, Ruben Fleischer, che pur si contraddistingue per un incipit scoppiettante e sin teso, e poi si mpegna ad introdurre nuovi volti e caratteri come la sexy Rosario Dawson e la "barbie da frigorifero" Zoey Deutch, ma di fatto non riesce ad evitare di sottrarre il prodotto a quella sensazione di insulso e di fuori tempo massimo che inevitabilmente la vicenda comunica.

Forse infatti, dopo tutto quello che nell'ultimo decennio è stato sviscerato in tematica zombie, i pur divertenti personaggi coinvolti faticano ora a replicare la verve ed il ritmo goliardico ed indiavolato del brillante film capostipite.  

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