Regia di Ruben Fleischer vedi scheda film
A dieci anni da Benvenuti a Zombieland, Ruben Fleischer riparte laddove era arrivato. Il tempo sembra non aver intaccato il giocattolo e l'ispirazione. Zombieland: Doppio Colpo si mantiene fresco e scatenato. Si prova a introdurre qualche innovazione nella trama (evoluzione e differenziazione in svariate categorie degli zombi), ma il motivo di interesse resta legato alla natura gigionesca e istrionica dei personaggi. All'ottimo Woody Harrelson si aggiunge Zoey Deutch, new entry estremamente ispirata. La biondina ruba la scena alle colleghe (già debolucce nel primo episodio) e plasma un personaggio che parodizza la Harley Queen di Margot Robbie, avvicinandosi a quella Barbie che l'attrice australiana interpreterà anni dopo. La struttura della storia mantiene l'intelaiatura point to point, col massacro finale dal retrogusto romeriano virato alla parodia (non tanto però per il linguaggio filmico che resta legato allo splatter, piuttosto per la follia dei personaggi che buttano tutto in burla). Questa volta il luogo in cui gli zombi si ammassano è una sorta di città (dal nome evocativo di Babilonia) ricostruita e protetta (in teoria) dalle mura, dove però gli zombi giungono comunque attratti dai fuochi d'artificio. Tra continue citazioni cinematografiche (gli zombi più aggressivi si chiamano T-800 come il cyborg di Terminator) e rimandi virati al comico a La Terra dei Morti Viventi si consuma uno dei più spassosi film sul tema zombi. Da evidenziare gli inserti, stile spot pubblicitario, dedicati alle morti più spettacolari che hanno visto sopperire nel mondo gli zombi (folle quello in cui viene mostrata la caduta della Torre di Pisa provocata da un italiano a caccia del premio riconosciuto alla morte più elaborata) e il cammeo finale di Billy Murray in cui si mostra, con taglio scanzonato e volutamente inverosimile, l'inizio dell'epidemia. Spassoso.
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