Regia di Ruben Fleischer vedi scheda film
"I have nothing against pacifists. I just wanna beat the shit out of them."
Dieci anni dopo “ZombieLand” (e in mezzo “30 Minutes or Less”, “Gangster Squad”, “SuperStore”, “Santa Clarita Diet” e “Venom”, e a seguire “Uncharted”), riecco uno/lo stesso identico film (sempre scritto da Rhett Reese & Paul Wernick, qui con l’aggiunta di David Callaham, prodotto da Gavin Polone e musicato da David Sardy, mentre alla fotografia c’è Chung Chung-hoon e al montaggio Dirk Westervelt) per Ruben Fleischer: beh, una volta al decennio mi pare una giusta frequenza, dai.
Direi allora che ci ribecchiamo nel 2029 con Matthew McConaughey/Rust Cole quale 48° Presidente degli Stati Uniti d’America (successore di Ivanka Trump) e buona pace di Woody Harrelson/Martin Hart, al fianco del quale nel frattempo, assieme/accanto a Jesse Eisenberg, Emma Stone e Abigail Breslin (e un analetticamente redivivo Bill Murray: “Drugs cost money!”), si sono aggiunti una magnifica Rosario Dawson e una splendida Zoey Deutch, con Luke Wilson, Thomas Middleditch e Avan Jogia a chiudere le fila.
"I have nothing against pacifists. I just wanna beat the shit out of them."
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