Regia di Grear Patterson vedi scheda film
Mancano poche settimane alla fine dell'anno scolastico, Bobby e Adam giocano insieme nella squadra di baseball, i "Giants", squadra allenata dal padre di Adam in maniera militaresca . Bobby pare avere un talento naturale per lanciare la palla, mentre Adam si sente sotto pressione proprio per i metodi utilizzati dal padre. Metodi verbalmente violenti sul campo, ma che in casa si trasformano in vere e proprie aggressioni psicologiche e corporali. Bobby e Adam sembrano 2 facce della stessa moneta, 2 giovani (anche molto simili tra di loro) involontariamente in competizione per il gioco ma anche per contendersi le attenzioni di Caroline. Quando Bobby intuisce che quest'ultima ha un interesse per Adam, inizia a frequentare la madre dell'amico instaurando una tenera relazione di sesso, ma anche di complicità. Adam, avverte sempre più il disagio nella convivenza famigliare, i pasti consumati con i genitori sono delle vere e proprie torture psicologiche, in cui il padre deve primeggiare per forza. I soprusi e forse anche le molestie sessuali che Adam subisce si svolgono nel garage di casa, luogo nascosto, agli occhi dello spettatore, da una tenda, dietro la quale si odono rumori e lamenti sinistri.
Quando ad Adam viene praticamente proibito di partecipare al ballo scolastico dove aveva invitato Caroline, il ragazzo ha un moto di ribellione che lo porterà ad una tragica liberazione.
Il film mette sotto il riflettore il concetto deviante di famiglia. Bobby è stato abbandonato dalla madre, vive in casa con il padre alcolista, ma nonostante questo ha con lui un rapporto di affetto, che in qualche modo riesce a mantenerlo concentrato sui legami importanti. Nonostante sia innamorato di Caroline, l'allontana da sè perché non sa gestire il rapporto di coppia, non avendolo mai vissuto dentro casa.
In casa di Adam, invece, esiste un rapporto di coppia, ma completamente deviato . Il padre è un violento, prepotente e forse anche molestatore. La madre una donna fragile e incapace di difendere il proprio figlio dalle aggressioni continue del marito. Solo la grande voglia di vivere il proprio amore giovanile in modo semplice e pulito, fa fare ad Adam un atto estremo.
Il regista cerca di raccontare i caratteri e le psicologie dei 2 protagonisti, facendo leva più che altro sulle sensazioni che provano nella loro quotidianità, piuttosto che narrando delle circostanze precise. Le lunghe passeggiate di Bobby piuttosto che il disagio di Adam nel dover chiedere a Caroline l'appuntamento per il ballo, sono esempi apparentemente senza rilievo, ma che diventano importanti per capire in che modo i 2 ragazzi affrontino la propria vita. Il primo prendendola come viene e pronto a gestire gli eventi man mano che si presentano; il secondo sentendosi sempre sotto esame, continuamente giudicato, anche quando non c'è motivo di preoccupazione.
Ho apprezzato molto il linguaggio poetico ma leggero nel descrivere alcune scene per le quali sarebbe stato facile calcare la mano, e avere così un impatto più emotivo. Questa attenzione ha permesso un finale dal ritmo incalzante, di grande effetto.
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