Regia di Oskar Alegría vedi scheda film
VENEZIA 87 - ORIZZONTI Una diga fa sommergere una piccola isola fluviale di proprietà della famiglia del regista. Lui, ostinatamente aggrappato al meraviglioso, elegiaco ed indelebile ricordo delle estati agresti trascorse durante l'infanzia in quell'ameno luogo senza tempo, decide di tornare in quei luoghi, ove solo più alcuni alberi imponenti testimoniano, pur semi sommersi dalla prepotenza del nuovo corso fluviale, l'esistenza di quellla idilliaca oasi verde segnalata ormai solo sulle mappe più antiche, sommersa com'è ora dalle placide acque di un fiume ora snaturato dal nuovo bacino idrico artificiale.
Ecco allora che il viaggio a ritroso nel tempo, che ironicamente inizia con l'indizio di una metda di vacca (quella ribelle e di carattere, quasi eroica, salvatasi al mattatoio grazie ad una carambolesca fuga per la libertà) diviene una esperienza di vita da parte dell'uomo, utile a ritrovare le tracce sommerse di una propria origine e tradizione, altrimenti destinata a scomparire come l'isola del proprio passato.
È bello e interessante lasciarsi avvincere da questo viaggio materiale e spirituale con cui il bravo regista e artista sperimentatore spagnolo Oskar Alegria ci trasporta in un luogo senza tempo e senza apparenti confini, ove è bello e naturale lasciarsi andare alla contemplazione, come decide di fare lui, su un'amaca avventurosamente incastonata tra o rami di un gigantesco albero divenuto, suo malgrado, un essere anfibio sui generis. Zumiriki è un diario di un'impresa folle e magica di un eroe solitario che solo grazie alla videocamera può diventare un simbolo di una ricerca che parte dalla solitudine del gesto, per riscoprire l'autenticità di valori radicati nel tempo e trasportati da un legame di sangue che vale la pena riscoprire in tutte le sue più sottili ed intime sfaccettature.
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