Regia di Alexander Nanau vedi scheda film
Romania, settembre 2015, durante un concerto il locale Colectiv prende fuoco. In pochi attimi è l'inferno, 57 gravi ustionati vengono trasferiti all'ospedale di Bucarest ma, i parenti delle vittime, coscienti dell'impossibilità della struttura di curare dei feriti così gravi, richiede il trasferimento in altri paesi dell'Unione Europea; il loro grido viene però ignorato dai rappresentanti politici, convinti che gli strumenti di cui sono dotati i loro ospedali siano più che adeguati alla situazione. Tempo una settimana, tutti i ricoverati sono morti.
Il documentario di Alexander Nanau si pone l'obiettivo di seguire la vicenza umana, stando dalla parte delle vittime di questo genocidio senza precedenti. Insieme ai giornalisti della Gazzetta dello sport locale, indaga nelle piaghe della sanità rumena, scoprendo una falla enorme: il disinfettante utilizzato nelle strutture ospedialiere viene diluito dieci volte prima di essere utilizzato, causando così infezioni mortali per i malati ricoverati, a prescindere dalla gravità della loro patologia.
A parlare però non sono solo le vittime ma anche quella parte istituzionale che sostituì i vecchi dirigenti politici, e che decise di porre rimedio alle mancanze di un sistema che da decenni stavano massacrando il sistema sanitario, finendo così per scoperchiare situazioni di corruzione e sfruttamento di fondi da far rabbrividire.
La capacità del regista sta nel coinvolgere lo spetattore attraverso un racconto dettagliato, strutturato in modo da non annoiare. L'utilizzo dell'alternarsi dei diversi punti di vista: giornalisti, vittime e politici, consente di analizzare la situazione fino a comprenderne la totale gravità, come a volerci aprire gli occhi su una realtà che è più vicina di quanto si possa immaginare.
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