Regia di Simone Isola, Fausto Trombetta vedi scheda film
Documentario sulla vita (travagliata) e le opere (ancor più travagliate, nella realizzazione e nell’accoglienza) di un cineasta singolare: Claudio Caligari.
Di Claudio Caligari, che piaccia o meno, ce n’è stato uno solo: ritratto vivente del cineasta che trasuda passione e amore incondizionato – e intransigente – per il suo mestiere, Caligari ha rappresentato il sogno di un cinema romano e romanesco più ancora ‘popolare’ (vero, quotidiano, disperato) di quello di Pasolini e più ancora autarchico (indipendente, attuale) di quello del primissimo Moretti. Questo documentario va a raccontare la sua figura attraverso le parole di chi lo ha conosciuto da vicino, colleghi critici amici attori con cui ha lavorato, e le immagini delle sole tre pellicole da lui realizzate in un trentennio di attività: la leggendaria Amore tossico (1983), L’odore della notte (1998) e Non essere cattivo (2015), uscita postuma. Se l’esordio fu sufficientemente fortunato da accaparrarsi le simpatie di, tra gli altri, Marco Ferreri e della giuria del festival di Venezia, che gli attribuì un premio speciale, di certo Caligari non ebbe modo di crogiolarsi nell’apparente successo – si trattava pur sempre di un film scabroso per tematiche e immagini, certo non destinato al più vasto pubblico – e neppure di continuare a lavorare con serenità e semplicità. Coerente con sé stesso e bastian contrario di carattere, con i bastoni fra le ruote di un cinema italiano in declino a causa del crescente ruolo delle tv commerciali e dell’homevideo, il cineasta impiegò infatti tre lustri per approdare alla sua opera seconda e qualche anno di più per il suo terzo e ultimo lavoro, girato con molte difficoltà economiche e di salute, e terminato anche grazie all’aiuto di Valerio Mastandrea, tra i protagonisti e designato quale regista sostitutivo in caso di prematura scomparsa di Caligari. Mastandrea racconta con lucidità e commozione l’esperienza di quel set, condiviso anche con Luca Marinelli, intervistato anch’egli qui, così come Alessandro Borghi, Silvia D’Amico, Marco Giallini, Marco Risi, Giorgio Tirabassi e tanti altri; anche Caligari compare in qualche filmato d’archivio, naturalmente. 6/10.
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