Regia di Simone Isola, Fausto Trombetta vedi scheda film
Claudio Caligari è stato un regista di confine, uno di quelli capaci di raccontare storie scomode. Così scomode che i produttori spessissimo gli voltavano le spalle, al punto che - in tutta la sua carriera - egli riuscì a firmare soltanto tre film (Amore tossico, L'odore della notte e Non essere cattivo), scrivendo una miriade di altri copioni mai arrivati sul grande schermo. Un crudele schero del destino volle che egli non riuscì neppure a vedere la proiezione del suo ultimo film, girato quando era gravemente malato. I suoi amici e compagni di viaggio - Valerio Mastandrea in primis - lo hanno voluto omaggiare con un bel documentario che racconta il coraggio, l'anticonformismo, il rigore, il piglio sociologico e la solitudine di quest'uomo spigoloso ma anche pieno di risorse, incapace comunque di scendere a compromessi dopo avere girato un'opera prima che a quasi quarant'anni di distanza ancora si fa ricordare per il suo crudo realismo. Un film sul mondo della tossicodipendenza che all'estero fece incetta di premi, ma che dispiacque a buona parte dell'Italia parruccona, ipocrita e cattolica.
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