Regia di Haifaa Al-Mansour vedi scheda film
VENEZIA 76 - CONCORSO Candidata per caso. Nella patriarcale e soverchiante società islamica araba, ove gli uomini di una certa età preferiscono farsi curare da inetti infermieri maschi piuttosto che da preparati medici donne, una coscienziosa, affidabile, ma pure giovane e bella dottoressa, si trova coinvolta, suo malgrado, a far parte dei candidati alle imminenti votazioni del rinnovo del consiglio comunale cittadino, e come tale si batte affinché la sua eventuale riuscita in politica consenta al suo ospedale di potersi assicurare una via di accesso alla pubblica rete stradale, affinché esa possa essere asfaltata e permetta il regolare deposito, carico e scarico di pazienti, scongiurando quelle assurde pozze di fango paludoso in grado di compromettere seriamente la rapidità dei soccorsi.
Si tratterà anche della celebrata prima regista Saudita, questa Haifaa Al Mansour, che col toccante Wadjda (da noi La bicicketta verde) del 2012 si era meritatamente ed a tutti gli effetti conquistata la fiducia ed ammirazione di molti cinefili e amanti di cinema (me compreso). Qui, spiace ammetterlo, ci troviamo di fronte ad una farsa risibile e goffa, elementare ed ingenua, che appare ancora più imbarazzante trovare ospitata proprio a Venezia nella sezione principale del Concorso.
Va bene il rispetto delle cosiddette "quote rosa" e il sacrosanto valore della parità di opportunità tra sessi! Ma questo filmetto sconcertante si dimostra, strada facendo, nulla di meglio che una barzelletta insulsa e ridicola, gratuitamente buonista e facilona in modo disarmante. Decisamente squalificante , a ben vedere, rispetto al concetto di libertà che pare a tutt'oggi un diritto sconosciuto al sesso femminile in molti territori islamici come l'Arabia Saudita, costretto a ripararsi in tutti i tratti somatici da assurdi, innaturali, oscuri bendaggi che tristemente ormai conosciamo, o ancora a celebrare qualsiasi avvenimento pubblico in totale disparte dall'altro ed assai più arbitrariamente libero sesso prevaricante.
La denuncia non funziona proprio, in questo film, soffocata da una semplificazione che riduce e banalizza la storiella fino ad assumere i toni di una sciapa sitcom, ove tutto appare uno scherzo di cattivo gusto, ed un buonismo senza controllo compromette ogni serio tentativo di fare il punto sulla dilagante discriminazione femminile all'interno della società maschilistica saudita.
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