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La candidata ideale

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Regia di Haifaa Al-Mansour

Con Mila Al Zahrani, Nora Al Awadh, Dae Al Hilali Vedi cast completo

In streaming Fonte: JustWatch VEDI TUTTI (10)

Trama

Stanca di dover sottostare al potere maschile, una donna araba decide a sorpresa di candidarsi alle elezioni comunali. Così facendo, combatterà contro le discriminazioni di genere, le norme sociali condivise e un ambiente familiare maschilista.

Approfondimento

LA CANDIDATA IDEALE: LE DONNE D'ARABIA

Diretto da Haifaa Al-Mansour e sceneggiato dalla stessa con Brad Niemann, La candidata ideale racconta la storia di una dottoressa di una piccola città saudita che, stanca a causa delle disparità di genere, decide di prendere la situazione in mano e di candidarsi alle elezioni locali, sfidando non solo il sistema ma anche se stesso. Maryam svolge con passione la sua attività medica in una clinica ma spesso alcuni uomini rifiutano di farsi curare da lei in quanto donna. Rimasta senza madre, come le due sorelle vive con un padre che ha sempre mantenuto vivo il ricordo della moglie scomparsa. Quando il genitore, di professione musicista, parte per un tour, Maryam non può rinnovare il suo permesso di viaggio - documento con cui fino a non molto tempo fa i maschi di una famiglia concedevano alle loro donne il permesso di mettersi in viaggio da sole - e non può prendere parte a una conferenza medica. Frustrata dall'episodio e dagli atteggiamenti ostili in cui continua a imbattersi in ambiente lavorativo, Maryam prende il toro per le corna: per cambiare lo stato delle cose, si candida alle elezioni comunali, sfidando tutto e tutti.

Con la direzione della fotografia di Patrick Orth, le scenografie di Olivier Meidinger, i costumi di Heike Fademrecht e le musiche di Volker BertelmannLa candidata ideale è stato così presentato dalla regista in occasione della partecipazione in concorso al Festival di Venezia 2019: "La candidata ideale è incentrato sulla figura di una dottoressa saudita che, sfidando il sistema patriarcale, si candida alle elezioni del consiglio municipale con l'obiettivo di riparare la strada che conduce all'ospedale dove lavora. Attraverso il suo percorso, voglio mostrare una visione ottimista del ruolo che le donne saudite possono ricoprire nella società unitamente al contributo che possono dare nell'atto di forgiare il proprio destino. Voglio incoraggiare le donne saudite a cogliere un'opportunità e a liberarsi dal sistema che ci ha deliberatamente ostacolato così a lungo. Il cambiamento deve necessariamente essere sostenuto e guidato dalle persone che hanno particolarmente bisogno di miglioramenti e di maggiore mobilità nella vita quotidiana".

"Il significato sottinteso del film - ha proseguito la regista - ruota attorno alla necessità di celebrare e rendere omaggio alle nostre profonde tradizioni culturali e artistiche e di lasciare che esse guidino gli sforzi necessari a promuovere il processo di sviluppo e di modernizzazione del Paese. Tutte le manifestazioni artistiche pubbliche sono state proibite nella fase moderna di sviluppo del Paese. Ma con la riapertura di sale da concerto, cinema e gallerie d'arte in tutto il Regno, è importante volgere nuovamente lo sguardo alla ricca storia artistica che abbiamo quasi perduto. Esiste musica bellissima e un ricco patrimonio di immagini che dobbiamo riportare in vita, restaurare e rafforzare all'interno della nostra società. Con l'apertura dei cinema e il permesso di guidare concesso alle donne del Regno voglio mostrare lo sforzo immenso che il cambiamento reale comporterà. Le donne avranno l'opportunità di contribuire e partecipare a una società che per generazioni intere le ha estromesse. La parte più difficile per le donne ora è guardare oltre le antiquate convenzioni sociali e i modesti obiettivi che si erano prefissate precedentemente, mandare in frantumi i tabù che le attanagliano e decidere di tracciare nuovi percorsi per se stesse e le loro figlie".

Il cast

A dirigere La candidata ideale è Haifaa Al Mansour, regista e sceneggiatrice araba. Haifaa Al Mansour è nota per essere la prima regista donna proveniente dall'Arabia Saudita. Considerata una delle figure cinematografiche più rilevanti del mondo medio-orientale, ha studiato letteratura comparata all'università… Vedi tutto

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obyone di obyone
6 stelle

  Venezia 76. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica. La regista araba Haifaa Al-Mansour si mise in luce durante la Mostra del 2012 con un piccolo gioiello dal titolo "La bicicletta verde" che raccontava il sogno di una bambina di nome Wadjda: andare in bicicletta. Un passatempo oltraggioso secondo la morale saudita che non guardava con benevolenza una donna a cavalcioni della… leggi tutto

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supadany di supadany
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Venezia 76 - Concorso ufficiale. Cambiamento è una parola importante. Malgrado in tanti ne parlino riempiendosi la bocca, non per ultima la politica italiana, in pochi mettono in atto iniziative propedeutiche al suo effettivo concepimento. Fortunatamente, esistono individui mordaci che, pur trovando porte chiuse in ogni direzione percorribile, non smettono di lottare per erigere un… leggi tutto

3 recensioni negative

2021
2021

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YellowBastard di YellowBastard
5 stelle

Prima regista donna dell’Arabia Saudita con il film Wadjda, presentato al Festival di Venezia in Orizzonti nel 2012 con il titolo de La bicicletta Verde, Haifaa al Monsour ha poi diretto la pellicola occidentale Mary Shelley con protagonista Elle Fanning e, nel 2018, la commedia Dacci un taglio per Netflix prima di tornare nel proprio paese per dirigere The Perfect Candidate.   …

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Utile per 3 utenti
2020
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Uscito nelle sale italiane il 31 agosto 2020

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2019
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Venezia 76

obyone di obyone

E anche quest'anno è finita. Prima che i leoni vengano assegnati meglio spendere due parole e dare le proprie indicazioni sui film. Non è stata un'edizione esaltante, per quel che ho visto, ma la mia…

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locandina
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supadany di supadany
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EightAndHalf di EightAndHalf
3 stelle

Haifaa al-Mansour ha a cuore le problematiche sociali legate alla figura femminile in Arabia Saudita, su questo non ci sono dubbi. Forse un po’ meno ha a cuore il Cinema, puro mezzo per il fine ultimo di raccontare una storia che non ha richiesto troppi sforzi in fase di scrittura quasi sicuramente. Di fatto non c’è altro nel film, tutto composto di inquadrature di matrice…

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alan smithee di alan smithee
3 stelle

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