Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
...una ragazza di paese che va a fare la "serva" a Roma...quello che succede è prevedibile...
Il film visto oggi, in un mondo che si è rimpicciolito per effetto di internet e in cui le distanze sembrano annullarsi, ci fa vedere l’Italia dei primi anni ’50. Andare via da Castelluccio a Roma era cambiare completamente mondo. Lo è per Celestina una bella e semplice ragazza di una famiglia povera che viene mandata a servizio a Roma e i fratelli emigrano in Australia e vendono la casa de paese. Celestina rimane senza nessuno e senza un posto in cui tornare. Farà la serva a Roma in famiglie diverse e farà amicizia con altre serve (ora nessuno oserebbe usare questa parola si usa colf perché serva o cameriera sembrano offensive). Celestina è completamente spersa nella città e nella nuova realtà. Conosce uno stagnaro (altra parola che non si usa più) e se ne innamora. Ma Fernando è un bel giovane e ha successo con le donne ed è per interesse vuole sposare la sorella del suo capo. Ovviamente si apre uno scenario prevedibile per la povera Celestina, è innamorata e Fernando se ne approfitta. Quando Celestina torna da Ladispoli, dove era andata per l’estate con i suoi padroni, si saccroge di essere incinta e andrà a cercare Fernando e trova la moglie di lui. Corre via disperata, incontra Fernando che continua a mentire e lei sconvolta corre e si butta sotto un tram.
Secondo me sarebbe stato meglio se il film fosse finito con questo epilogo. Invece Celestina si salva e con lei il bambino, Fernando saputa la cosa la va a trovare in ospedale e le dice che lascerà la moglie e vuole vivere con lei e il bambino. Celestina, appena uscito Fernando, chiama la suora e le dice che non vuol più vedere quell’uomo e che lei vivrà sola con il suo bambino.
E’ un buon film con bravi attori ma irrimediabilmente datato. Avrei preferito che il film finisse con la morte di Celestina ma il regista ha preferito dare una via d’uscita diversa alla ragazza che con questa esperienza si emancipa, in un’anticipazione del femminismo che era ancora di là da venire.
Ottimi attori, brava Irene Galter che non ricordo di aver visto in altri film, bravo Paolo Stoppa marito oppresso dalla prima signora dove va a servizio, ovviamente bravo Gabriele Ferzetti e credo di aver intravisto anche un giovanee magro Francesco Mulé.
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