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Il sole negli occhi

Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il sole negli occhi

di marco bi
7 stelle

Il finale mi è sembrato un po’ posticcio ma il film appassiona e commuove. Pietrangeli (ex critico cinematografico) che con i lavori successivi ha dimostrato di essere ‘un maestro’ nell’osservare i vizi italiani, sicuramente avrebbe diretto ancora tanti bei film se non fosse scomparso prematuramente a 49 anni annegato..

Contiene spoiler. Dal vigliacco - ma chi la conosceva - detto da Fernando, nel film ‘il sole negli occhi’, verso l’ingenua da lui messa  incinta che si è gettata sotto il tram dopo averlo scoperto sposato, al - io la conoscevo bene - modo di dire del film omonimo, sono passati 13 anni. Sia Celestina (la poco nota Irene Galter) del primo, che Adriana (Stefania Sandrelli) dell’altro, sono ragazze belle ma povere, arrivate nella grande città per migliorare la propria condizione, conoscono uomini che si approfittano di loro,  e allora - infelici - tentano di farla finita. Tra questi due film che sono il primo e praticamente l’ultimo (forse anche il migliore) di Antonio Pietrangeli, c’è una decina di titoli tra i quali ‘lo scapolo’, ‘Adua e le compagne’, ‘fantasmi a Roma’ e ‘la visita’, e l’interesse che aveva il sensibile, preciso, regista per  la condizione e la psicologia femminile ha continuato ad essere fonte d’ispirazione, facendogli acquisire  un’ottima “conoscenza” delle donne.  

Celestina è costretta a lasciare il suo paese e a trasferirsi a Roma per fare la serva dopo la morte dei genitori e la decisione dei fratelli di emigrare in Australia. E’ di un’ingenuità disarmante, ma piano piano, con l’aiuto delle altre ragazze a servizio (la chiamano la montanara), cambiando i padroni con i quali non si trova bene (tra i quali un sempre ottimo Paolo Stoppa) e lasciando un fidanzato non innamorato, sembra aver trovato un po’ di tranquillità, d’affetto e di passione col bellimbusto Fernando (Gabriele Ferzetti), ma lui preferisce sistemarsi sposando una donna ricca che ha un fratello padrone di un’officina idraulica. Dopo il tentato suicidio (raccontato all’inizio) Fernando, che a suo modo vuole bene a Celestina, è pentito di essersi sposato e vorrebbe occuparsi di lei e del bambino che sta per nascere ma lei, amaramente delusa, non lo vorrà più e cercherà conforto nella fede con l’aiuto delle suore. Questo finale mi è sembrato un po’ posticcio ma il film appassiona e commuove. Pietrangeli (ex critico cinematografico) che con i lavori successivi ha dimostrato di essere ‘un maestro’ nell’osservare i vizi italiani, sicuramente avrebbe diretto ancora tanti bei film se non fosse scomparso prematuramente a 49 anni, annegando durante le riprese di ‘come, quando, perché’.

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