Regia di Antonio Pietrangeli vedi scheda film
Buono, con un finale già aperto alla speranza, ma con uno svolgimento di amara critica sociale, che si esercita soprattutto sulle classi sociali borghesi, con una sorta di rassegnazione quasi entomologica. Il mondo di Il sole negli occhi sembra dominato dalle donne, ma non è molto migliore del mondo reale, in cui sono padroni gli uomini. Le regole sociali sono talmente consolidate da non sembrare più nemmeno scandalose: quando Celestina viene sorpresa in bagno con l'idraulico (uno dei tanti personaggi sgradevoli recitati al cinema da Gabriele Ferzetti), la "padrona" si rivolge con nonchalance al maggiordomo, ordinandogli di dare gli otto giorni alla ragazza. Pietrangeli dimostra qui di essere un regista già formato e di sapere come condurre in porto le cose, quando ovviamente non intervenivano i produttori a mettergli i bastoni tra le ruote. Brava la protagonista.
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