Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
N
Non bello come Racconto d'Estate, ma bello. Anche qui troviamo un intreccio sentimentale, molto meno causale di altri film, perché al centro vi è una vera macchinazione per trovare l'uomo a una vedova. I dialoghi sono interessanti e acuti, benché meno filosofici e complessi dell'altro film citato. Anche qui il regista rappresenta con sensibilità e verità uomini e donne alle prese con sentimenti, con particolare riguardo alle seconde (che sono il suo vero interesse). Mi ha colpito in particolare il professore di filosofia che si umilia davanti alla volubile studentessa per ottenerne una carezza o un bacio fugace, mentre questa gongola nel respingerlo e nel fare la preziosa. Anche qui il regista riesce a mettere a fuoco come nessun altro le contraddizioni dell'animo femminile. Ad esempio, dopo che la libraia ha fatto di tutto per spingere l'attraente cinquantenne fra le braccia dell'amica, e ci è riuscita, è presa da un sussulto di gelosia. Su questa contraddizione, si aggiunge quella della sua spiegazione: voglio essere amata anche da chi non amo. Anche l'amica è un groviglio di sentimenti e di impulsi. Infatti, prima teme di aver perso l'uomo che le piace per averlo maltrattato; poi gioisce perché lui torna; infine fa l'indifferente e la diplomatica, e lo rispedisce a bocca asciutta. Aggiungo il comportamento della studentessa. Si innamora del professore e ha una tresca con lui ma poi, chissà perché, si mette col primo ragazzo che le capita solo per fargli dispetto.
Rohmer si conferma in generale un grande direttore d'attori, ai quali dà proprio le indicazioni giuste per renderli credibili, veri e umani. Sia le donne che gli uomini sono nei suoi film come entrambi sono anche nella realtà.
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