Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Il cinema sempiterno di Rohmer al suo meglio,sempre cosi'uguale a se stesso ma sempre cosi'meravigliosamente nuovo e sorprendente.Realazioni personali scandagliate in profondita'con la leggerezza che solo i grandi sanno infondere alle proprie creazioni.Questo film è l'ultimo del ciclo dei Racconti delle Quattro stagioni e probabilmente ne rappresenta il miglior risultato per la felicissima sintesi delle tematiche esposte in tutti e 4 i film:amicizia,amore,casualita'che condiziona le vite,paura ad esprimere i propri sentimenti e ad operare delle scelte,disincanto nel vedere la vita, per dirla con una parola sola la gioia di vivere,semplice ,pura,senza tante complicazioni,senza menate sociologiche,senza la pretesa di insegnare qualcosa a chicchessia.Un incanto per gli occhi e per il cuore.L'occhio è appagato dallo splendido piccolo borgo francese che fa da sfondo a questa storia,tra case circondate da alberi secolari e vigne a mezza collina accudite quasi amorevolmente.Il cuore è letteralmente rapito dalla consueta leggerezza dei dialoghi che riescono a paarlare di massimi sistemi e minimi comuni denominatori con la stessa spontaneita'con cui si sorseggia un calice di vino locale ad una festa di compleanno.E si resta stupiti piacevolmente da come il vecchio maestro francese plasmi affettuosamente un gruppo di personaggi principali raramente cosi'ben assortito:la viticultrice quarantacinquenne,vedova,alla ricerca dell'uomo giusto nonostante creda di aver perso l'ultimo treno per l'amore,la sua amica libraia che non esita a mettere un annuncio matrimoniale falso su un giornale per conoscere un uomo che sia adatto alla sua amica,la figlia della libraia anche lei ansiosa di far conoscere l'uomo giusto alla viticultrice e lo individua nella figura di un suo ex professore con cui ha avuto una relazione tempo prima,professore pero'indomito castigatore di sottane e che non nasconde le sue mire ancora attuali per la ragazza ed infine l'uomo conosciuto dalla libraia attraverso l'annuncio il quale nonostante si senta preso in giro non esita a giocare le sue carte fino in fondo.E anche la regia di Rohmer ,di solito invisibile,è stavolta piu'vivace,accetta quasi la pochade alla festa quando i due promessi amanti cercano di incontrarsi.Chi l'ha detto che il cinema d'autore debba essere solo destinato ai palati piu'finii?Ecco un film d'autore senza assilli commerciali leggero come un apiuma e vivace quanto basta per non dispiacere a nessuno.Qui il regista francese riesce a trovare un miracoloso equilibrio tra forma e sostanza con la solita mano lieve,con la stessa soave leggerezza di una serata luminosa passata tra un ballo e un buon calice di vino,leggero e abboccato che scende in gola senza patemi.....
sfiziosa come un vino frizzante
attonito
sa stare al gioco
non è attraente e pure fa l'antipatica quando trova l'uomo giusto..ma è brava
uno dei feticci di Rohmer....
altra lezione di regia inimitabile
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