Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Girotondo vaporoso come il vino di cui si parla e che infiltra le scaramucce amorose di una serie di personaggi, fra l'adolescenza e l'età adulta. Rohmer tratta l'amore, declinato in tutte le sue forme, da sempre e specialmente nei suoi quattro episodi legati alle stagioni. Lo fa con la delicatezza e la Bellezza di un Maestro, restando sottile e profondo nello stesso tempo. L'amore è materia fondante del Cinema, da sempre, ma è anche materia scivolosissima, dove il confine fra arte e schifezza sentimentalistica, è labile. Lui faceva arte, con una leggerezza sublime. Il film è certamente molto dialogato, ma i dialoghi sono brillanti, "alleniani", i volti perfetti e lo scenario, la valle del Rodano, perfetto, per farli muovere come su una scacchiera. Così, il gioco dell'amore si esalta (e si estenua), con una frivolezza meravigliosa. Ci fa sentire anche gli odori, del vino, della campagna, dell'estate che finisce, della vendemmia e dei batticuori. Film che guarda più alla poesia che al Cinema, sempre che le due cose non possano andare a braccetto. Molto bello, ma rigoroso e di un livello molto più alto rispetto a quasi tutto il Cinema di oggi.
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