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Storia di un matrimonio

Regia di Noah Baumbach vedi scheda film

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La recensione su Storia di un matrimonio

di maghella
9 stelle

 

Nicole (Scarlett Johansson) e Charles (Adam Driver) fanno un elenco delle cose che apprezzano l'una dell'altro. Sono cose semplici, le cose che costruiscono un'unione felice. Peccato che appena si ha avuto il modo di conoscere i 2 protagonisti attraverso queste immagini confortanti, si scopre che la lista appena elencata dai 2 coniugi dovrebbe essere letta davanti ad un moderatore matrimoniale . Nicole e Charles si stanno separando, e quello che è l'incipit del film altro non sono che i ricordi scritti a penna su un foglio dai due. È Nicole quella che ha preso la drastica decisione. Nata a Las Angeles , appena ventenne diventa famosa grazie ad un film  per la tv in cui mostra il seno, diventando molto popolare tra il pubblico dei suoi coetanei. Durante un viaggio a New York incontra quello che poco dopo diventerà suo marito ("mi sono innamorata di lui 2 secondi dopo averlo visto" dirà tra le altre cose nel suo elenco iniziale). Charles è un giovane regista teatrale d'avanguardia. Nicole diventa la sua prima attrice, contribuendo  così a rendere famosi i suoi lavori sul palcoscenico fino ad arrivare ad una rappresentazione a Broadway.  Nasce il loro unico figlio Henry, che durante la separazione a meno di 7 anni.

Nicole torna a Las Angeles  perché accetta di fare un provino per un pilota di una serie televisiva. Charles rimane a New York convinto che la separazione sia solo una cosa passeggera, un momento di crisi della moglie che forse è  gelosa per il suo successo professionale in continua ascesa come regista.

Quello che ancora Charles non sa è che Nicole è fermamente convinta delle sue decisioni, tanto che a Las Angeles  ingaggia la più aggressiva delle avvocatesse (una splendida Laura Dern) lasciando così che sia un'asettico atto notarile a dare il via a quella che diventerà ben presto una vera e propria guerra (peggio di quella dei Roses) per l'affidamento del figlio. Il film pare una "coreografia" dei dialoghi, a partire proprio degli elenchi iniziali, in cui le voci dei 2 protagonisti sottolineano le cose che apprezzano di più nell'altro con le scene che scorrono come in un flusso di coscienza, interrotto bruscamente dai modi di Nicole che -si capisce subito- rifiuta qualsiasi tipo di riconciliazione. Il ritmo visivo e narrativo continua in questa maniera, alternando momenti di pacificazione con altri di pura guerriglia legale. Tutto riassunto via via da un vero e proprio coro greco formato dalla compagnia teatrale di Charles, che non manca puntualmente di fare il riassunto delle varie fasi della storia. Se inizialmente sembrava che Nicole e  Charles  potessero trovare un accordo pacifico, l'arrivo dei legali cambia completamente le carte in tavola, mutando  anche il rapporto tra padre e figlio, che a causa della lontananza non riesce più ad essere quello di quando erano "una famiglia newyorkese"-come ci tiene a sottolineare sempre Charles quando gli viene chiesto dalla legale di Nicole di trasferirsi definitivamente a Las Angeles per stare accanto ad Henry .

I costi degli avvocati prosciugano ben presto i risparmi dei 2 ex coniugi, andando addirittura ad intaccare la somma messa da parte per il college di Henry. Nicole e Charles si rendono conto che in questo modo non stanno  pensando al futuro del figlio per il quale stanno tanto lottando. Cercano di ritornare ai loro antichi buoni propositi e trovare un'intesa pacifica che escluda altre spese esose, ma ormai la crepa tra loro è diventata troppo profonda e nasce uno scontro verbale violentissimo  che evidenzia  quanto sia impossibile tornare indietro e analizzare i propri sbagli senza vomitarsi addosso il rancore  -diventato ormai quasi odio- provocato dalle numerose udienze ed incontri negli uffici degli avvocati. Nicole e Charles si separano definitivamente, spendendo molti soldi e scendendo ognuno a dei compromessi pur di stare accanto al figlio. Un balletto in famiglia per Nicole e una canzone in un pub newyorkese per Charles sono i primi segnali per un vero cambiamento nella vita dei due, una vita che esclude definitivamente l'altro, ma  che  permette una nuova convivenza civile per il bene del figlio. La sceneggiatura impeccabile, la regia a tratti teatrale e un cast eccezionale rendono il film davvero eccellente. La Johansson e Driver recitano in stato di grazia ma non sono da meno gli attori comprimari. Oltre Laura Dern, nel ruolo di Nora la rampante e aggressiva avvocatessa (pare quasi una maga Circe in grado di mettere sotto sortilegio chiunque varchi la soglia del suo studio), ci sono 2 vecchi leoni del grande schermo come  Ray Liotta e Alan Alda che fanno rispettivamente gli avvocati di Charles: il primo aggressivo e vincente come Nora, il secondo paternale e modesto (ma perdente). Commedia e dramma si alternano continuamente, dando un ritmo incalzante senza soste di arresto, con bei momenti di commozione seguiti da una risata liberatoria. Credo che il film  verrà penalizzato dal doppiaggio, lo stile recitativo che viene utilizzato è tipico statunitense, quello dei dialoghi incalzanti che tendono a sovrapporsi continuamente , i bravi doppiatori italiani dovranno faticare non poco per rimanere fedeli a un così alto livello di stile e forma. Consiglio per questo motivo, là dove è possibile, una visione in lingua originale.

 

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