Regia di Franco Maresco vedi scheda film
19 luglio 1992: data della strage di via D'Amelio, attentato mafioso strettamente legato a quello di Capaci avvenuto neppure due mesi prima; dopo il giudice Falcone, questa volta viene ucciso il collega Borsellino. 25 anni più tardi, il 19 luglio 2017, il bislacco impresario Ciccio Mira organizza nel disastrato quartiere palermitano Zen una serata di musica dal titolo emblematico: Neomelodici per Falcone e Borsellino. Eppure tutti gli artisti che partecipano alla kermesse, nonché lo stesso Mira, rifiutano sistematicamente di parlare di mafia: perché? Franco Maresco indaga insieme alla fotografa Letizia Battaglia.
La mafia non è più quella di una volta è il seguito ideale di Belluscone – Una storia siciliana (2014); sostanzialmente l'argomento di fondo in questo caso è la tristemente nota trattativa Stato-mafia e la presenza dello stralunato, inverosimile e inattendibile impresario Ciccio Mira fornisce una continuità tra le due pellicole. Il formato scelto da Maresco è sempre lo stesso, il suo preferito in fin dei conti: il docufilm, un po' fiction e un po' documentario, mentre sullo stile non possono esserci dubbi; se la forma è curata con estrema grazia (fotografia: Tommaso Lusena), i contenuti insistono a rimanere perennemente a cavallo tra serio e faceto, tra vero – ma incredibile – e falso, ma credibilissimo purtroppo. Questa è la cifra del regista e sceneggiatore (insieme a Claudia Uzzo, Uliano Greca, Giuliano La Franca e Francesco Guttuso) e, va riconosciuto, è qualcosa di grandioso, coinvolgente, assurdo, sofisticato e, dettaglio assolutamente da non sottovalutare, originale. Daniele Ciprì e Franco Maresco sono stati degli spietati innovatori per il linguaggio e per l'estetica, sia della televisione che del cinema italiano; questo lavoro guarda dritto in faccia il cuore del problema – la connivenza silenziosa, o meglio omertosa, tra la gente palermitana e la criminalità organizzata – e lo fa con un sorriso: non per modo di dire, ma letteralmente: e il sorriso è quello anarchico e resistente della fotografa Letizia Battaglia. Palermo e le sue contraddizioni, l'Italia e le sue contraddizioni: un film come La mafia non è più quella di una volta spiega tantissime cose sul nostro Paese al pubblico straniero; tantissime cose che normalmente vengono taciute dai media e dagli artisti italiani per i più disparati motivi, non ultimo – e non è una constatazione ironica – perché le diamo per manifeste, perché per noi fanno oramai parte dell'ambiente e non le notiamo più. Lo sguardo di Maresco, fortunatamente, è sempre sintonizzato su quello del bambino (o del folle, se si vuole) che grida che il re è nudo. 7,5/10.
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