Regia di Alberto Sordi vedi scheda film
Incredibile. Quando la realtà supera la fantasia. Da destra, senza mettere la freccia, a clacson spianato e facendo il segno delle corna. La Marini co-protagonista (ma sarebbe meglio dire copro-tagonista) di un film con Sordi è come accostare Einstein ad Archimede Pitagorico, come una caricatura vivente di ciò che dovrebbe essere un'attrice. Quando poi entra in scena Bertolino vengono dei legittimi dubbi sugli intenti demenziali del film: pienamente confermati dalla Faldini (la moglie dell'ingegnere), che è in assoluto la vetta inarrivabile dell'anti-cinema in questo film. Dialoghi con le battute che si coprono a vicenda, frasi che si incespicano, fuori sincrono, sguardi vacui e comunque nemmeno un po' di grazie della Marini in mostra, che avrebbero concesso quel po' di risalto alla pellicola, facendole fare il salto di qualità verso il trash inequivocabile. Se proprio il genere z-movie non vi interessa, per passare il tempo durante la visione del film si può fare il giochino delle sponsorizzazioni, contando quanti marchi compaiono in bella vista e quali ricorrono più assiduamente (io punto deciso sulle Ferrovie dello Stato, la Fiat, la TNT ed i Taxi di Roma).
Una ragazza si innamora di un ingegnere ottantenne, sposato. Non consumeranno, ma si complicheranno la vita per qualche tempo.
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