Storia della famiglia di pescatori Gioia, costretta a cambiare continuamente casa (negli anni Settanta) per colpa dei giri di luna di una terra divorata da bradisismi naturali e terremoti spirituali. E storia di una città, Pozzuoli, luogo carico di antichità, dove - tra gli altri - visse e morì tragicamente Artema (martire cristiano); dove si consumarono gli oracoli della Sibilla Cumana e il matricidio di Agrippina ad opera di Nerone.
Note
In uno straordinario sviluppo ad incastri, Gaudino s'inoltra con coraggio fra vecchie e nuove vie, tentando di svelare gli arcani di un disfacimento che travolge tutto e tutti. Uscito nella stagione 98/99 con 25 minuti di tagli rispetto alla prima presentazione avvenuta a Venezia '97 e grazie a un'imponente raccolta di premi internazionali. Cinema d'avanguardia che percorre strade impervie ma lastricate di ansimante fascinazione. Un film modernissimo che attinge energia da mondi ancestrali e misteriosi, carichi di simboli dimenticati.
Giuseppe M. Gaudino, classe 1957, nato a Pozzuoli e diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, già scenografo per Gianni Amelio e Mimmo Calopresti, esordio alla regia nel 1984 con Aldis, presentato a Venezia, anticipò già dieci anni prima, nel 1987, in 0567 - Appunti per un documentario su Pozzuoli, l'esplorazione del fenomeno del… leggi tutto
film di vita vissuta ai margini con storie di pescatori ed altro nelle vicinanze di Napoli,attraente come paesaggi ma un po' monocorde come storia.voto.5. leggi tutto
Il tempo annienta le cose, disgrega la materia, a volte rende più prezioso ciò che resta, ciò che resiste al suo passaggio inesorabile e perpetuo. La storia, le vicissitudini di una famiglia di umili pescatori, costretta negli anni Settanta a cambiare casa dopo casa, vittima di movimenti del terreno, tra bradisismi e veri e propri terremoti, costringendola ad un esodo che…
Io la chiamo sudditudine, ingenuamente, orgogliosamente, stupidamente. La sudditudine è tutto quel che rimane: è un’origine non ben definita (sud), è una condanna se non si riesce a prenderla…
I Gioia sono una famiglia di pescatori costretti a cambiare spesso abitazione a causa del bradisismo che non da pace agli abitanti di Pozzuoli. La famiglia è composta da sei persone : Salvatore (Aldo Bufi Landi), il padre, un uomo molto orgoglioso e assai attacato alla sua “roba” ; Filomena (Tina Femiano), una donna perennemente presa dalle sue suppliche alla Madonna del…
La morte di Vittorio De Seta mi ha portato alla mente quel cinema italiano dal forte respiro antropologico, quello che si è concentrato sulla rappresentazione di mestieri antichi come il mondo, tecniche di lavoro,…
Esservuoti/Esserpieni; la vita di Jack Vulnus a puntate - di esserstramòrtiallaperfezione, o d'Ombre. le vissutissime vit(i) d'altri, ferramente prese d'assalto, come per l'uragano iRen(i). mi si parla di…
Film straordinario, studiato ma passionale insieme il mix fra storia mito e presente. A mio parere, è anche un atto d'amore per Pozzuoli, un esempio di come si possa coniugare il culto per la propria terra e l'impegno civile per una terra devastata (non dal terremoto) ma da una cattiva politica. Ho trovato piacevolissimo l'incrocio ricorrente, per tutto il film, tra la storia di una…
film di vita vissuta ai margini con storie di pescatori ed altro nelle vicinanze di Napoli,attraente come paesaggi ma un po' monocorde come storia.voto.5.
Giuseppe M. Gaudino, classe 1957, nato a Pozzuoli e diplomatosi al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, già scenografo per Gianni Amelio e Mimmo Calopresti, esordio alla regia nel 1984 con Aldis, presentato a Venezia, anticipò già dieci anni prima, nel 1987, in 0567 - Appunti per un documentario su Pozzuoli, l'esplorazione del fenomeno del…
Credo che meno di cinque opinioni sia un motivo sufficiente per mettere in evidenza film che a mio avviso hanno avuto al momento un' attenzione affatto consona alla loro cifra autoriale. Due sono le playlist che hanno…
Ella sfasciò il soprabito, poi ne ricamò nove. Costobeneficio J. Wellington malcelò fierezza, nel carezzarle occhi & penombra, poi s'avvolse nel Sufflè di Famiglia, e gorgheggiò…
Esatto, era un soffio di vetro. Sto rispondendo alla Mia Noncuranza più Vostra, che nessuno s'impicci. O d'impaccio si tragga, ch'è Lunga la notte. E livida. E buia. E di zolfo. Catrame pannoso per voi Senzasenno.…
Ho salutato da lontano l'immagine di un Me mai nato. Coriandoli di cielo a far da apripista improvvisati.. quante risate, e grida, e giostre d'entusiasmo... V'erano, nascoste per benino nel doppiofondo della…
IL TITOLO. E' a volte la fondamentale parentesi entro cui racchiudere un gesto, un progetto. Un'iperbole mentale, già di meno.. ma è cosi' musicale, non trovate? Ecco il punto. Eccolo ---> . Proprio lui, non si può…
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