Regia di Isabel Sandoval vedi scheda film
VENEZIA 76 - GIORNATE DEGLI AUTORI Olivia è una giovane immigrata filippina non in regola con i documenti, che lavora come badante presso una anziana signora, in attesa di terminare di pagare l'uomo che ha promesso di sposarla, per farle acquisire la cittadinanza statunitense. Quando tuttavia costui si tira indietro, timorosa ed incerta, la ragazza accetta le attenzioni del bel nipote dell'anziana padrona, tornato in città per un lavoro in un macello gestito da uno zio.
Quando il ragazzo scopre che Olivia è una transgender, sgomento e timoroso che la cosa si sappia in giro, minacciando la propria virilità, egli inizia a sottoporre la ragazza ad un perfido gioco di dubbi e timori inerenti la possibilità dell'immigrata, di incappare in una espulsione. La donna si trova pertanto sottoposta ad uno stress e trascorre le sue giornate convinta di essere spiata dall'ufficio immigrazione. Isabel Sandoval dirige, ed interpreta il ruolo della tesa e stressata protagonista, un delicato dramma in cui le vicende, più che accadere, scorrono lungo lo sguardo espressivo dei loro protagonisti, coinvolti in un intrigo emozionale che pare palpabile e li lascia sgomenti, oltre che desiderosi di reagire.
Forse sarebbe stato utile un po' più di mordente, ma il film si addentra su scottanti tematiche inerenti la lotta all'immigrazione e alla preservazione della dignità di esseri umani che apoartiene costoro come ai soggetti con più fissa e stabile dimora. La sceneggiatura racconta la drammatica e spinosa vicenda osservando un lodevole senso della misura, nel rispetto di efficace tenuta drammatica. Un po' più di verve o voglia di rischiare, avrebbe aggiunto maggiore appeal e densità ad un film un po' troppo timido e misurato.
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