Regia di Peter Weir vedi scheda film
A distanza di più di venti anni, "The Truman Show" è ancora oggi il più efficace esempio di reality show esplicitato in tutte le sue sfaccettature, prima ancora che i vari "Grande Fratello" ad ogni latitudine indagassero 24 ore su 24 la vita di un gruppo di individui in ogni aspetto, con una pervasività morbosa ed assillante. La vita di Truman, spiato dalla sua nascita e durante tutta la sua crescita nella ridente, finta cittadina di Seahaven, circondato da una infinità di comparse (compresi i genitori, la moglie ed il migliore amico) ad uso e consumo di un pubblico planetario che ne segue le vicende, è una vita tanto falsa quanto verosimile, e cercare di allontanarsene è l'unica forma di ribellione che rimarrà al protagonista per recuperare il tanto, troppo tempo perduto. Jim Carrey, pur eccedendo come al suo solito in smorfie ai limiti del grottesco, da comunque un'ottima interpretazione ad un personaggio che è metafora stessa della pervasività del mezzo televisivo (ed i social, allora, erano ancora da venire...).
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