Regia di Mino Loy vedi scheda film
Uno degli ultimi film diretti da Mino Loy, che negli anni successivi si dedicherà a tempo pieno a ruoli di produzione; la sua carriera registica durò poco oltre una decade e produsse in alternanza titoli 'impegnati' (come questo, onesto dramma bellico) e altri decisamente alimentari, come alcuni mondo movie e simili pseudodocumentari scandalistici. Qui, partendo da un soggetto e da una sceneggiatura di Ernesto Gastaldi, Loy mette in scena la storia di un incontro-scontro fra soldati inglesi e tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale, con modesti mezzi (produce Luciano Martino) e un cast altrettanto arrangiato a disposizione. Fra gli interpreti i nomi più celebri sono quelli di George Hilton, Frank Wolff, Robert Hossein, Rik Battaglia (curiosamente, perfetto per un film con questo titolo), Ivano Staccioli e Ida Galli (con lo pseudonimo di Evelyn Stewart): non moltissimo, a conti fatti, ma si tratta quantomeno di interpreti affidabili, che infatti portano a termine i loro compiti senza sfigurare. Idem per la colonna sonora di Bruno Nicolai: eccelsa non è, ma è un discreto sottofondo per una pellicola che peraltro sfoggia una durata piuttosto limitata, non eccedendo di molto gli ottanta minuti. Per essere il 1969, quantomeno va ravvisata l'ottima idea di non fare leva in alcun modo su facili slogan pacifisti post-sessantottini; ad ogni modo il ritmo e l'azione - che dovrebbero essere le componenti di base del lavoro - sono disomogenei, non molto curati. 4/10.
Un reparto di soldati inglesi sta minando il deserto, in previsione dell'avanzata tedesca; quando però i due eserciti, logorati dalla guerra e dal clima arido, si incontreranno, nascerà una sorta di spontanea solidarietà reciproca. Ma la guerra è la guerra.
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