Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Uno Chabrol nel suo Habitat.Famiglia borghese da disgregare e donna che ne fuoriesce in maniera eclatante e devastante.Un personaggio femminile più che interessante, che riprendendosi le sue sicurezze, neutralizza e distrugge l'aiuto avuto..Vita mea....Condotto bene e linearmente al suo intento.Il personaggio femminile è piegato, forzatamente, al modello recitativo dell'attrice protagonista, e questo è il suo limite.Se c'era la Huppert be'.. la cosa prendeva altre proporzioni.Marie Trintignat, mi dispiace per il caso umano,non era una grande attrice e lo dimostra in questa, che forse, è la sua parte di maggiore impegno
Sulla trama c'è la descrizione della famiglia borghese che è micidiale.
Grandissima attrice moglie o ex,non so, del regista, qui in ruolo sfumato, ma che lei porta avanti con estrema sensibilità
Chabrol più passa il tempo e più diventa sublime, nella sua arte; vedendo questo film non si potrebbe pensare ad un altro regista per Madame Bovary, nella sua filmografia fine anni '60 inizio anni '70 ci sono dei film mediocri, ma poi è stata sempre una sfida con sè stesso a migliorare
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