Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Un uomo scopre che la moglie lo tradisce: non sappiamo come, all’inizio del film pare già consapevole della cosa. Decide di affrontare l’amante, ma ha un violento gesto di reazione e lo uccide accidentalmente; fa scomparire il cadavere e non dice nulla alla moglie. Quando la polizia, scoperto tutto, viene ad arrestarlo, la donna capisce ciò che è successo e anche lei tace. Forse il miglior risultato mai raggiunto da Chabrol. La critica alla borghesia, suo tema dominante, trova forma esemplare in un terribile gioco di silenzi incrociati che culmina in un magnifico finale: Stéphane potrebbe fornire alla polizia la prova che forse inchioderebbe il marito, ma non lo fa. Ha capito che lui ha agito così per salvaguardare l’ordine familiare (ordine che si regge sull’apparenza, sulla rimozione) e in fondo lo approva, anzi magari proprio allora comincia ad amarlo. Ottima prova di Michel Bouquet nella parte dell’ometto tranquillo e, fin dall’inizio, potenziale assassino.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta