Regia di Claude Chabrol vedi scheda film
Agiato professionista scopre che la moglie (Stephane Audran) gli è infedele. Decide di incontrarne l’amante ma in un raptus di follia lo uccide. Occulta il cadavere ma la polizia lo scopre, nonostante il silenzio della moglie che pur venendo a conoscenza della sua colpevolezza non lo denuncia.
Chabrol scuote le fondamenta della famiglia borghese. Il regista delinea una coppia che soffoca le proprie passioni per una vita comoda e codificata ma senza sussulti. Il protagonista quando scopre l’adulterio della moglie non cerca né di riconquistarne l’affetto né pensa di lasciarla, ma si preoccupa solo di eliminarne l’amante per ristabilire lo status quo su ciò che ritiene di sua proprietà. Lei cerca nell’adulterio un surrogato alla passione, ma pur non amando il marito, non lo lascia anche quando ne scopre il gesto assassino. Non denuncia l’uomo alla polizia ma giunge a solidarizzare con lui comprendendone e condividendone l’intento di salvaguardare la normalità coniugale. La Audran, moglie del regista, è inquietante nell’interpretazione dell’algida adultera. Le belle inquadrature del regista non mancano di soffermarsi sulle belle gambe dell’attrice. Bella l’ambientazione parigina e l’uso della fotografia.
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