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City of Angels. La città degli angeli

Regia di Brad Silberling vedi scheda film

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La recensione su City of Angels. La città degli angeli

di supadany
6 stelle

Film a serio rischio scult, e forse lo è pure (per tanti lo è e basta), remake (o meglio dire semplicemente rivisitazione) del celebre, e bellissimo, film di Wim Wenders (“Il cielo sopra Berlino), e solo il paragone sarebbe alquanto ingeneroso per l’originale, ma in fondo, preso a se stante, questo è un film che scorre come un’onda sinusoidale, in grado comunque di ricreare un’atmosfera particolare e, per me, abbastanza ammaliante.

Per lo meno in grado di non precipitare nello sconforto assoluto quando si toccano punti di credibilità abbastanza sconcertanti (e questi ci sono comunque).

Seth (Nicolas Cage), è un angelo arrivato sulla terra per assistere un uomo morente, ma, quando il suo compito dovrebbe essere ultimato si ferma per stare al fianco della dottoressa Maggie (Meg Ryan), ed in questo caso non si tratta di ordini dall’alto, ma di un semplice sentimento (anche perché dei boccoli della Ryan si innamorerebbe chiunque).

Silberling non è un genio come (è stato) Wenders e questo lo si capisce presto (anche prima di inserire il dvd nel lettore dovrebbe essere chiaro questo fatto).

Il film ondeggia tra momenti di “poesia” new age ed altri che sprofondano involontariamente nel ridicolo più bieco.

Solo dicendo questo la stroncatura dovrebbe essere automatica, e forse necessaria, ma in questo caso non ce la faccio proprio.

Infatti, sarà pure una semplice questione di sentimentalismo spiccio, ma il film ha la sua forza e, forse, anche la sua identità autonoma.

E per buona parte del film il complesso funziona (sempre considerandolo prodotto hollywoodiano), nel suo essere moderno ed accondiscendente, peccato per un finale dove il tutto raggiunge livelli di melassa troppo alti anche per chi è in totale assenza di zuccheri. 

Dunque un film pieno di difetti, ma proprio di una carica emotiva che può aiutare a spegnere il cervello e quindi emozionarsi come raramente capita.

Diciamo che tutto nel giudizio sta qui, o quasi, per me si salva per questo.

 

Brad Silberling

Alcuni passaggi sono quasi deliranti, però nel complesso riesce a creare un clima sospeso abbastanza affascinante.

Nicolas Cage

Tallone d'achille del film.

Meg Ryan

Mai così boccolosa e bella (direi giudizio tecnico come pochi, eheh).

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