Regia di Claudio Caligari vedi scheda film
Il ritorno di Claudio Caligari sul set, a distanza di quindici anni dall'esordio molto discusso (e parzialmente riuscito, sebbene con pochi mezzi a disposizione e idee piuttosto drastiche sulla messa in scena) di Amore tossico, è questo film d'azione e sociologia, che mischia scene da poliziesco a teoremi ideologici d'altri tempi. Non a caso infatti la storia (di Caligari stesso, ma tratta da un romanzo di Dido Sacchettoni) è ambientata alla fine degli anni '70 ed inizio '80, quando l'Italia era letteralmente in stato d'assedio sotto i colpi della criminalità 'ideologizzata'. Nulla a che vedere con il terrorismo classicamente inteso, però: le rapine della banda capeggiata dal solito, grande Mastandrea sono sì un pretesto per affermare la propria appartenenza di classe, ma anche incursioni-blitz dalle intenzioni tutt'altro che cruente, perlomeno in partenza. Nel cast alcuni volti noti delle contemporanee fiction tv, da Giorgio Tirabassi a Marco Giallini (fra gli altri futuri lavori dei due, il primo sarà impegnato in Distretto di polizia e il secondo in Romanzo criminale, continuando quindi nel genere); c'è anche un cameo di Little Tony, nella parte di sè stesso, chiamato ad interpretare Cuore matto. Fotografia del bravo Calvesi, ritmo accettabile, dialoghi talvolta un po' retorici: il risultato non è malaccio. 5/10.
Le imprese di una banda criminale a cavallo fra fine anni '70 ed inizio '80 che compie scorribande e rapine in abitazioni di benestanti romani. Il capo della banda è un poliziotto deluso dall'assetto sociale che compie così la sua piccola vendetta personale verso la - per lui disgustosa - borghesia.
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