Regia di Luigi Capuano vedi scheda film
Stefano, dopo alcuni anni di studio al conservatorio, torna in paese. Scopre così che l'amata Maria ha avuto un figlio da un altro. Stefano porta avanti il suo sogno di diventare un cantante famoso, con l'idea di riavere ancora, un giorno, Maria con sé.
La storia segue il più classico dei canovacci del melodrammone dell'epoca; la sceneggiatura firmata da Luigi Capuano e Alfredo Giannetti non va da nessuna parte, si limita a impostare il solito percorso canoro-sentimentale che porta di pari passo il talentuoso protagonista a sfondare nel mondo della canzone e a conquistare il cuore della bella amata. L'unica nota rilevante di questo Serenata a Maria, dunque, sta nella presenza del cantautore partenopeo Sergio Bruni nei panni del personaggio centrale; nonostante la chiara fama, il Nostro visse ai tempi una brevissima carriera cinematografica da protagonista che conta solamente questo titolo, infatti. Al suo fianco c'è Maria Fiore, oltre a Pietro De Vico, Leda Gloria, Marisa Belli, Nerio Bernardi, Amedeo Trilli e Andrea Aureli. Tanto valido mestiere, canzonette a quintalate, ma poco di consistente dietro la facciata spensieratamente ottimista. Luigi Capuano nel 1957 era già considerato un esperto del genere, pur avendo intrapreso la carriera registica solamente una decina di anni prima. 3/10.
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