Regia di Ascanio Petrini vedi scheda film
Pasquale è nato a Bari ma vive in America da quando aveva nove anni. Fa il tassista e, per arrotondare, trasporta migranti dalla frontiera del Messico negli USA fin quando non viene scoperto e rimandato in Italia.
Qui il sogno americano che sembra scorrergli nelle vene non riesce a placarsi e l'uomo non intende arrendersi. Il suo obiettivo è tornare a casa, in America.
Composto come una sorta di documentario con un protagonista unico ed assoluto, il primo lungometraggio di Ascanio Petrini possiede carattere. Lo dimostra l'uso della fotografia netta e definita, l'idea di utilizzare la lingua inglese e quella italiana in base al luogo in cui si svolge la scena fino all'utilizzo delle musiche, ricercate ma mai fuori luogo.
La breve durata e il ritmo serrato consentono alla visione di essere leggera e scorrevole. La narrazione è colma di pensieri e situazioni che rendono la trama più corposa di quello che potrebbe essere ma nulla è forzato o eccessivo. Tutti gli elementi sono distribuiti in modo consono a rendere il racconto di Pasquale intimo e comprensibile.
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