Regia di Daniele Luchetti vedi scheda film
Non ho letto il romanzo di Meneghello, ma in effetti c'è da dubitare che il film di Luchetti ne abbia saputo cogliere lo spirito. D'accordo che la guerra (ed anche la lotta partigiana) sia una cosa che troppo spesso i giovani hanno abbracciato con leggerezza (si veda un capolavoro come All'ovest niente di nuovo di Milestone), ma qui l'abitudine al pericolo ed alla crudeltà, così come la dolorosa perdita di amici e parenti, sembrano scivolare addosso ai personaggi, senza creare loro lacerazioni dell'anima. La ricostruzione degli ambienti e dei costumi è apprezzabile, ma non si percepisce la Storia che si traduce nella storia di tanti ragazzi che lottarono per la libertà. La forma prevale sulla sostanza: basti vedere che sulle montagne i protagonisti sfoggiano una rasatura invidiabile, da spot televisivo; e quando Stefano Accorsi parla con l'ufficiale inglese, ci si aspetta che da un momento all'altro gli dica che "du' gust is megl' che uan".
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