Tralasciando i problemucci abbastanza evidenti (dai personaggi secondari stereotipati e banalotti ad avvenimenti troppo frettolosi e già visti) Kenji Kodama ci regala un bel tuffo nel passato ponendo in primo piano non soltanto il buon vecchio Ryo Saeba ma soprattutto il quartiere di Shinjuku, riproposto con un'animazione fotorealista clamorosa.
Kodama non si risparmia nelle location e trasporta lo spettatore all'interno del celeberrimo Lumine (grande magazzino che si trova praticamente all'interno della stazione metropolitana) poi dritti per una bevuta ai baretti di Golden Gai o una passeggiata alla zona dei grattacieli intorno Keio Plaza o ancora un giretto nel meraviglioso parco Gyoen oppure una corsetta nei pressi del santuario di Hanazono Jinja.
Nel finale poi arriva il genio e quando scorrono i titoli di coda il regista decide di autocelebrarsi riproponendo in un piccolo riquadro alcuni segmenti storici delle prime tre stagioni (ma rigirati con la stessa animazione del film)...
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