Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Finita la scuola, il diciottenne torinese Davide (Stefano Campi), stanco di sentire i continui litigi in casa tra il fratello e la cognata con cui vive, decide di passare l'estate dagli zii, nel Polesine. Qui questo ragazzo timido e introverso conosce il primo amore (Patrizia Piccinini) - che scopre essere una tossicodipendente - e finisce ingenuamente coinvolto nella vendita di un grosso quantitativo di eroina da un amico bosniaco conosciuto in ospedale (Mujic).
Aedo di un'umanità di provincia sempre perdente che ha però dalla sua la forza dei sentimenti e della dignità, Mazzacurati racconta stavolta la storia di un ragazzo qualunque costretto ad un tormentato viatico post-adolescenziale. Il copione dello stesso Mazzacurati e di Claudio Piersanti, pur rivelando qualche ingenuità sul piano narrativo (la droga, il tradimento, l'amico extracomunitario), rende palpabile il disagio del protagonista fornendo così l'ennesima prova di un cinema intimista e rarefatto in netta controtendenza rispetto alle leggi del box-office (il film non ebbe pressoché alcuna distribuzione) che guarda invece alle sfumature dell'animo umano. Splendida e intonatissima la colonna sonora di Ivano Fossati, testimonianza della grandissima attenzione che Mazzacurati conferisce alla musica nei suoi film.
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