Regia di Carlo Mazzacurati vedi scheda film
Mazzacurati, qui al suo sesto film, gioca 'in casa' nel suo Veneto e conferma le ormai note doti di lucidità espressiva e solidità narrativa, focalizzandosi sull'indolenza della piccola provincia del nord-est per raccontare una storia di crescita e formazione. L'estate di Davide segue di poco un altro film 'di iniziazione alla vita' per un adolescente come Io ballo da sola (1996) di Bertolucci e, se paragonato a questo lavoro, mostra una sorprendente capacità di fotografare la realtà nella sua veste più cruda (e non per questo sempre e per forza drammatica), mentre involontariamente denuncia i leziosismi ed i luoghi comuni dell'altra pellicola. Forse di per sè questa estate che è destinata a segnare definitivamente Davide non è nulla di nuovo o di incredibilmente fantasioso, ma la messa in scena è buona, gli interpreti - e non ci sono nomi famosi - funzionano e si tratta di un lavoro al passo con i suoi tempi: per il cinema italiano del 1998 è già tanto. 6/10.
Davide ha appena finito con la maturità; da Torino si sposta dai parenti nel Polesine per l'estate. Qui ha una storia con una ragazza più grande di lui, che però ha anche un altro uomo, e fa amicizia con un ragazzo bosniaco che lo introduce nel mondo dello spaccio di droga. Ritirata verso Torino.
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