Davide è un diciottenne come tanti altri che vive a Torino nella casa del fratello e che, per raggranellare qualche lira, ogni sabato va lavare le macchine in un grande autolavaggio. Alle spalle ha una famiglia disastrata, una maturità faticosamente raggiunta, una certa introversione e davanti la decisione di passare le vacanze presso gli zii nel Polesine. Qui Davide vive i suoi riti di iniziazione alla vita; conosce l'amore e le sue pene con una ragazza del posto e stringe una sodale amicizia con un giovane bosniaco che si mantiene facendo il barista e spacciando droga. I due bidonano il ricco amante della ragazza di un'ingente quantità di droga che sperano di rivendere in Puglia, ma le cose non funzionano mai come dovrebbero e Davide si ritroverà dinanzi la sua solita vita, ma ora è pronto a fronteggiarla.
Note
Non è un cinema comico (dei sentimenti e non), non impartisce lezioni morali, non confida in toni epici, eppure quello di Mazzacurati non delude mai. Storie essenziali che mettono in scena personaggi ordinari in contatto col margine, con la frontiera e dove il lieto fine non è mai assicurato, il tutto maneggiato da una tecnica cinematografica sicura e fluida.
Se si ha la pazienza di seguire il suo ritmo lento, fatto di sguardi e lunghi silenzi, poi alla fine il film non è male, soprattutto nella seconda parte. Belli i paesaggi del Polesine tipici di questo regista.
La definizione più pregnante del cinema di Mazzacurati l’ha data ezzo24, commentando Notte italiana: “una specie di Antonioni in salsa contadina” . Difficile dire di meglio, e, ahimè, difficile dire di più, anche per questo film: storie senza storia riscattate a tratti dai paesaggi dell’anima
Per due o tre volte, ogni dieci minuti ho pensato di interrompere, ma non l'ho fatto. poi mi ha preso con la sua lenta realtà, umiltà, tristezza e tragedia.
Finiti gli esami di maturità a Torino, il 19 enne Davide decide di trascorrere le vacanze estive nella casa di campagna dello zio nel Polesine. La sua permanenza è contrassegnata dall'impegno nei lavoretti che gli assegna il severo parente e dai legami che riesce a stringere con una matura signora del luogo e con un giovane immigrato bosniaco. Tra cocenti delusioni amorose e la… leggi tutto
Presentato in concorso al Festival di Locarno, distribuito fugacemente in sala, prodotto dalla Rai, "L'estate di Davide" oggi può essere visto come l'altra faccia di "Che ne sarà di noi". Se nel furbo film acchiappa incassi firmato da Giovanni Veronesi i giovani protagonisti, neo diplomati, partivano per una vacanza da sogno in Grecia, il più umile Davide ("Io i soldi per la moto non ce li… leggi tutto
Finita la scuola, il diciottenne torinese Davide (Stefano Campi), stanco di sentire i continui litigi in casa tra il fratello e la cognata con cui vive, decide di passare l'estate dagli zii, nel Polesine. Qui questo ragazzo timido e introverso conosce il primo amore (Patrizia Piccinini) - che scopre essere una tossicodipendente - e finisce ingenuamente coinvolto nella vendita di un grosso…
Gor(in)o, Finis Terrae, Italia. Scalo temporaneo di masse in moto messe in moto da sete, fame, guerra, povertà. La paura c'invade, ovvero: “Non vi vogliamo. Vi odiamo”. Noi, che nel…
Finiti gli esami di maturità a Torino, il 19 enne Davide decide di trascorrere le vacanze estive nella casa di campagna dello zio nel Polesine. La sua permanenza è contrassegnata dall'impegno nei lavoretti che gli assegna il severo parente e dai legami che riesce a stringere con una matura signora del luogo e con un giovane immigrato bosniaco. Tra cocenti delusioni amorose e la…
Ci ha lasciato, a soli 57 anni, dopo una lunga malattia, il regista Carlo Mazzacurati. Nato a Padova nel 1956, dopo gli studi al DAMS di Bologna negli anni settanta, debutta alla regia, grazie alla produzione di Nanni…
Il capolavoro di Mazzacurati. Un film praticamente perfetto, in cui la genuinità dei personaggi e la potenza dei luoghi, che Mazzacurati sa come rendere protagonisti, vanno a braccetto nel raccontare un piccola ballata dell'estate, quasi fuori dal tempo, con i toni malinconici di una fisarmonica di paese, di un temporale di pianura, di una fuga, di una purezza probabilmente spezzata per sempre.…
Mazzacurati, qui al suo sesto film, gioca 'in casa' nel suo Veneto e conferma le ormai note doti di lucidità espressiva e solidità narrativa, focalizzandosi sull'indolenza della piccola provincia del nord-est per raccontare una storia di crescita e formazione. L'estate di Davide segue di poco un altro film 'di iniziazione alla vita' per un adolescente come Io ballo da sola (1996)…
Ormai lo sapete bene: i collegamenti delle taglist devono essere tematici. E quale tema più azzeccato, in questo momento, dell'estate? Caldo, quindi. E vacanze naturalmente: sole, spiagge, mare. Ma non solo: prima di…
Presentato in concorso al Festival di Locarno, distribuito fugacemente in sala, prodotto dalla Rai, "L'estate di Davide" oggi può essere visto come l'altra faccia di "Che ne sarà di noi". Se nel furbo film acchiappa incassi firmato da Giovanni Veronesi i giovani protagonisti, neo diplomati, partivano per una vacanza da sogno in Grecia, il più umile Davide ("Io i soldi per la moto non ce li…
Per me è il film migliore di Mazzacurati. Riesce a far emozionare con i suoi personaggi sempre ottimamente caratterizzati. In questo caso il protagonista è Davide, un ragazzo timido ma con tanta voglia di vivere, povero ma ricco di sentimenti che spesso non riesce ad esternare e dai quali non si riesce a sottrarre. Il suo modo di fare è quasi sempre passivo ma è comunque una calamita per la…
Ho visto di recente una rassegna a lui dedicata. Mi ha colpito molto il modo in cui descrive i personaggi. Molto spesso malinconici, tristi, veri. Tanti primi piani. Il finale dei suoi film non è mai banale o…
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Commenti (4) vedi tutti
Se si ha la pazienza di seguire il suo ritmo lento, fatto di sguardi e lunghi silenzi, poi alla fine il film non è male, soprattutto nella seconda parte. Belli i paesaggi del Polesine tipici di questo regista.
commento di Artemisia1593La definizione più pregnante del cinema di Mazzacurati l’ha data ezzo24, commentando Notte italiana: “una specie di Antonioni in salsa contadina” . Difficile dire di meglio, e, ahimè, difficile dire di più, anche per questo film: storie senza storia riscattate a tratti dai paesaggi dell’anima
commento di kahlzerPer due o tre volte, ogni dieci minuti ho pensato di interrompere, ma non l'ho fatto. poi mi ha preso con la sua lenta realtà, umiltà, tristezza e tragedia.
commento di ottobyteUn film toccante e commovente, il migliore di Mazzacurani.
commento di Lady1