Regia di Shane Meadows vedi scheda film
L'esordio sul lungo di un regista eccezionale, che con una serie di film fra la fine degli anni novanta e i primi anni zero, ha saputo raccontare, forse meglio di tutti, l'Inghilterra di quel periodo, nel solco di Mike Leigh e di Ken Loach, muovendosi con agilità e capacità di sguardo nelle periferie inglesi. "Ventiquattrosette", recuperato da una brutta copia di Rai Sat Cinema (chi se lo ricorda?), sono novanta minuti in bianco e nero, vitali e prorompenti, con un grande Bob Hoskins, attore sottovalutato, che cerca di dare un riscatto sociale a una serie di giovani sbandati, aprendo una palestra di boxe. Un film di perdenti, fra i quali rientra anche il personaggio di Hoskins, ma ricco di umanità e di verità, in piena "new wave" cinematografica britannica. Attori tutti in sintonia, bella storia, periferica e, ovviamente, sfortunata, e grande colonna sonora, che passa da Van Morrison a Tim Buckley o Paul Weller. Oggi Meadows sembra perduto, fra serie Tv e poco altro e questo dispiace molto. Si dovrebbero recuperare e restaurare tutte le sue opere, almeno fino a "Somers Town", 2008. Si dovrebbre, ma...
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