Regia di Alex Proyas vedi scheda film
Tralasciando le citazioni cinematografiche segnalate da FilmTV (per veri intenditori), stupisce piuttosto come in Dark City siano evidenti alcune delle solide premesse sulle quali è stato eretto quel monumentale capolavoro che è Matrix. A partire dal tema dell’inconsapevole soggezione dell’umanità intera (o, almeno, di quel che ne rimane) ad una ben più evoluta razza “aliena” (nel senso letterale del termine visto che in Matrix si trattava di macchine) che ne controlla le percezioni sensoriali e, più in generale, il destino.
Dopodichè in Matrix pesa molto il budget, il cast e il sostrato filosofico, ma ciò non deve sminuire i meriti di questo bel film; avvincente, criptico quanto basta e col ritmo giusto (buone anche le atmosfere noir alla Batman di T.Burton: Lord Holy).
Tra l’altro, a proposito di influenze cinematografiche, evidenzierei anche un parallelismo con quell’altro capolavoro che è The Truman Show: Anche lì una volontà superiore si prodigava nel dirigere maniacalmente l’agire di un’esistenza mesta in quanto confinata in un mondo dalle potenzialità ridottissime. Anche lì una persona speciale avrebbe infranto barriere considerate, sino a quel momento, inviolabili.
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