Regia di Ivana Mladenovic vedi scheda film
ARTEKINO FESTIVAL 2020
Di ritorno a casa in Serbia dopo anni, la giovane e ormai famosa attrice Ivana torna a casa dalla Romania, in cui è riuscita a costruirsi una certa notorietà, e, giunta in treno alla sua città, incontra in stazione i genitori, accorsi a prenderla.
Da subito entrambi notano che la ragazza non sta bene: appare tesa, inquieta, sempre pronta ad accusare malesseri che paiono più il frutto di uno stress nervoso che la rende scostante ed instabile.
In loco la ragazza riallaccia rapporti con un ventunenne con cui aveva già avuto una relazione sessuale che creò un certo scalpore, avendo lei tredici anni in più del ragazzo, e contribuisce a creare sconcerto tra i familiari, che tentano inutilmente di convincerla a consultare uno psicologo.
Nonostante le bizzarrie del suo carattere, i compaesani accolgono la ragazza come una patriota nazionale, e poco importa che non conoscano probabilmente nessuno dei film da lei interpretati in Romania.
La presenza della affascinante ed un po' disturbata giovane, sarà destinata a rimanere come un episodio isolato, dato che il lavoro e nuove proposte la richiameranno nella terra che la rese famosa.
Già dal nome che accomuna la regista, Ivana Mladenovic con la sua nevrotica e scostante protagonista, si intuisce che la vicenda del film possa contenere qualche ispirazione autobiografica legata ad episodi di vita delle medesima realizzatrice, impegnata anche ad impersonare la Ivana del film.
E così pare sia per davvero, in questa sua seconda opera che procede un po' a scatti, un po' per scene madri, costruendo siparietti a tratti pure buffi e divertenti, ma che non riescono a fornirci un quadro convincente di una crisi di identità, creativa o di altro genere, che induce la protagonista a questo suo bizzarro modo di affrontare la vita dinanzi ai cari che, pazientemente, la circondano e sopportano.
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