Regia di Alessandro Rossetto vedi scheda film
Arricchirsi sulla paura di morire. Il nuovo trend.
"Ricordati che devi morire", era il saluto dei frati trappisti nel Medioevo. Un monito che ha ricordato al mondo, nei secoli, la vacuità delle cose terrene, indicandoci la giusta via per una vita spirituale, tendente all'eternità dell'anima. In questo ottimo film che ci illustra il ribaltamento dei valori, dal passato ad oggi, è il prete un po' burlone (impersonato dal compianto Vitaliano Trevisan, morto suicida tre anni dopo) che ci riporta alla realtà: le donazioni alla Chiesa vengono tutte dalla paura. I benefettori hanno il terrore della morte, ecco perché ci danno i soldi. Vero, non sappiamo più morire. Ma neppure vivere, ci dice questa pellicola. Ai costruttori senza scrupoli viene in mente di mangiarci bene, sulla paura della morte. Quanti anziani ricchi se la possono permettere una residenza lussuosa e all'avanguardia? Con piscina, cocktails, intrattenimento, sauna? Sì, forse con i loro soldi se la terranno per sempre la loro vita terrena, meglio farglielo credere, vendiamogli la residenza extralusso, e ci facciamo un sacco di quattrini. Il logo del resort è la Medusa, terrifica nel mito, qui stampata sugli accappatoi blu notte per ricordare ai ricchi proprietari di essere dei privilegiati. Ma non tutto è oro quello che luccica. Come sempre, i soldi fanno vittime e l'avidità non guarda in faccia a nessuno. Neppure agli amici. Avevi ragione tu, Vitaliano: questo è un mondo di merda.
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