Trama
In un centro termale che sopporta il turismo di massa, un costruttore e il suo collaboratore coltivano un progetto ambizioso: trasformare venti alberghi abbandonati in residenze di lusso per pensionati facoltosi. La mancanza di sostegno finanziario da parte delle banche e degli investitori innescherà però un effetto domino con conseguenze disastrose.
Approfondimento
EFFETTO DOMINO: LE CONSEGUENZE DELLA CRISI GLOBALE
Diretto da Alessandro Rossetto e sceneggiato dallo stesso con Caterina Serra, Effetto domino racconta come, in una cittadina termale del nord est italiano che ha visto tempi migliori, un impresario edile e il suo sodale geometra avviano un progetto ambizioso: convertire grandi alberghi abbandonati in residenze di lusso per pensionati facoltosi di ogni parte del mondo. È il sogno mercantile e globalizzato di cambiare faccia alla città, un bel lifting che le dia l'aria bella e calda della Florida, non cliniche dove andare a morire ma paradisi in cui godersi l'ultimo pezzo di vita, spendendosi tutto. È il business della vecchiaia che qualcuno, più potente e visionario di questi piccoli imprenditori, fa suo qui e dall'altra parte del pianeta, giocando ad allungare la vita umana all'infinito. L'improvviso venir meno del sostegno finanziario delle banche all'impresario edile, scatena un effetto domino nel destino di chi sperava solo di arricchirsi, ignaro di quel piano più alto e lontano di chi vede ormai il profitto venire da corpi che non muoiono mai.
Con la direzione della fotografia di Daniel Mazza, le scenografie di Leonardo Scarpa, i costumi di Marianna Peruzzo e le musiche di Alessandro Cellai, Effetto domino è liberamente ispirato al romanzo Effetto domino di Romolo Bugaro. A spiegare meglio il progetto sono le parole dello stesso regista, in occasione della presentazione del film al Festival di Venezia 2019 nella sezione Sconfini: "Dalla postazione defilata di una laboriosa provincia, i principali protagonisti del film colgono un trend globale. Ho collocato così il racconto su un piano planetario: vicende locali e specifiche riverberano fino al lontano oriente e l'importante operazione edilizia che va fallendo diventa il terreno di lotta inconsapevole dell'uomo contro l'uomo. Il film è frutto dell'effetto domino stesso, che traina e incatena tutto e tutti gli uni agli altri. Senza saperlo, i personaggi si addentano come cani ciechi, ognuno è sbranato mentre sta per sbranare; non può che sbranare, ma sarà sbranato a sua volta".
Il cast
A dirigere Effetto domino è Alessandro Rossetto, regista e sceneggiatore italiano. Nato a Padova il 21 marzo 1963, Rossetto ha studiato cinema e antropologia a Bologna e Parigi. Autore cinematografico, regista e direttore della fotografia-operatore alla macchina, è stato considerato uno dei maggiori documentaristi… Vedi tutto
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Commenti (9) vedi tutti
Arricchirsi sulla paura di morire. Il nuovo trend.
leggi la recensione completa di OsmantusIl film pare quasi una denuncia ideologica dell'imprenditoria veneta: avida,ignorante e sprovveduta. Di disgrazie immobiliari ne è piena l'Italia,soprattutto in ambito pubblico.Buona la tensione e l'atmosfera onirica,ma la trama è surreale e troppo fantasiosa per l'argomento trattato .
commento di Isiraider67D-istruttivo. E almeno parlato in un dialetto che capisco, una piccola rivalsa su tutti quei film girati in incomprensibili dialetti del sud.
commento di corradopTutto in dialetto con sottotitoli. Non ho resistito più di un quarto d'ora. Perché fanno così?
commento di eit20Visione non molto accattivante e poco appassionante.voto.4.
commento di chribio1Un'opera di tipo shakespeariano cupa nella sua drammaticità sulla quale aleggia un senso di morte ed autodistruzione con tanto di voce narrante, recitata in dialetto veneto e con il sottofondo delle musiche di Antonio Vivaldi. Non mal diretta ma certo neppure l'ideale per chi soffra già di depressione.
commento di bombo1“Un paesaggio è uno stato d’animo”. Henri Frederic Amiel
leggi la recensione completa di KurtisonicUna regia raffazzonata in un film recitato in dialetto. La lingua italiana ormai nelle opere cinematografiche è cosa rara.
commento di gruvierazUn film pretenzioso che non convince
leggi la recensione completa di siro17