Regia di Maura Delpero vedi scheda film
Le vite di tre giovani donne assai diverse l'una dall'altra si incrociano a Buenos Aires, in un hogar, convento Italo argentino gestito da suore che prestano soccorso a ragazze madri non in grado di gestire le responsabilità del parti e della gestazione della loro prole.
L'arrivo in quel luogo di Suor Paola, inviata in missione prima di prendere i voti perpetui, fa si che due ragazze madri dai caratteri e temperamenti opposti si interrelazioni con la mite giovane suora, e che questa e tri in relazione intima col rapporto della maternità, iniziando ad essere combattuta se confermare la propria vocazione, o scegliersi di dedicarsi pure lei a divenire madre chi madre è vorrebbe non esserlo perché non può o non vuole sostenere la responsabilità che gli grava addosso.
Al contrario chi si dedica e vota ad altri destini, scopre nella intimità di un rapporto madre-figlio un valore prezioso che diventa qualcosa di apparentemente irrinunciabile. In modo lucido e senza edulcorazioni inutili o svolte melodrammatiche di tipo ricattatorio, la valida opera prima narrativa di Maura Delpero affronta con schiettezza questi contrasti tra chi può ma non riesce, e chi non può ma vorrebbe.
Maternal riesce a tracciare sottilmente tre ritratto di donna diametralmente opposti, uniti dal caso e dalla presenza di una prole tanto amata quanto difficile da accettare, gestire, educare.
Bravissima la giovane Lidiya Liberman, impegnata a tratteggiare l'animo puro di Suor Paola, figura docile e remissiva che vive un calvario interiore invisibile per molti, ma evidente ai occhi dello spettatore, completamente avvinto dal tormento interiore che la strazia tra una scelta complessa ma ormai maturata, ed un desiderio naturale, la maternità appunto, che la vedrebbe risolta ed appagata in un ruolo ideale in cui potrebbe eccellere.
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