Regia di Pedro Costa vedi scheda film
TFF 37 - ONDE
Vitalina arriva di notte, scalza col suo piede più lungo dell'altro, frutto ingrato di una vita di sforzi e fatiche: scende i gradini della passerella aerea sempre a piedi nudi, e qualcuno la porta nella casa in cui suo marito, fuggiasco perenne ma senza segreti, ha vissuto per quarant'anni o quasi.
Si perché sono tutti questi anni che la donna lo aspetta a Capo Verde, nella bella casa a 10 stanze, bagno e cisterna per l'acqua che il marito ed ella si costruirono da soli, impastando i mattoni, vendendo gli animali allevati per acquistare le materie prime, in 45 sfiancanti giorni e notti di lavoro ininterrotto pieno di soddisfazioni, oltre che di fatica.
Ora Vitalina Varela arriva non tanto per raggiungere il marito, che è già morto da una settimana e sepolto da tre giorni. Viene per rendersi conto; per capire le ragioni di quella fuga improvvisa; per rendersi conto, col suo sguardo dolente, ma a che dignitoso e sicuro di sé, delle condizioni degradate in cui l'uomo si è ridotto a vivere all'interno di una vera e propria bidonville di derelitti.
Sono quasi tutti capoverdiani, a vivere tra quei vicoli fatiscenti e marci, tenuti assieme dal carisma del tremolante ed anziano Ventura, personaggio ormai ben noto nella filmografia dell'autore, di vecchio saggio smemorato nei ricordi attuali, ma perfetto come un orologio svizzero per testimoniare la memoria di un passato che lo riconosce ormai come uno degli ultimi, preziosi e lucidi testimoni.
È sempre notte nel cinema magnifico e comunque contornato di colori dalle tonalità carnali e vivide che contraddistingue lo stile inimitabile e meraviglioso di questo enorme autore portoghese, che si distingue tra la folla di pur eccelsi altri cineasti spesso connazionali, per questo suo stile quasi pittorico con cui riempie ed organizza le sue riprese esemplai e da brivido.
La notte delle tenebre che tuttavia rende magica ed affascinante anche una bidonville fatiscente di un'Europa che finisce per trasformarsi da terra promessa, a territorio da cui si dovrebbe fuggire per tornare nel paradiso africano d'origine: l'arcipelago di Capo Verde.
Una notte perenne che cede al giorno solo nei ricordi ormai lontani della costruzione della casa nell'isola africana sull'oceano, e nel momento delle esequie, liberatorie e dispensatrici di tutta quella saggezza che in vita non è stata parte integrante delle scelte dei nostri amanti separati.
Gli attori, come quasi sempre nel cinema di Costa, interpretano personaggi che si chiamano nel medesimo modo degli stessi interpreti, e che, come il Ventura acciaccato e tremolante, costituiscono il filo rosso ed il trait d'union di un'unica opera eccezionale, che rende Costa come uno dei più grandi autori in assoluto nel panorama cinematografico attuale.
Ed all'interno di questo tassello ispirato e visivamente sublime, Vitalina Varela, insignito correttamente del Pardo D'Oro a Locarno 2019, si rivela un vero e proprio capolavoro assoluto, emozionante, denso di contenuti e sfumature civili, umane, etiche e morali.
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