Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Pur non essendo uno dei film più sorprendenti né innovativi di Brian De Palma, “Obsession” si fa apprezzare per la buona sceneggiatura di Paul Schrader, per i voluti riferimenti a due capolavori di Alfred Hitchcock (“Rebecca” del 1940 e “Vertigo” del 1958), per l’ottima recitazione di Geneviève Bujold e per una parte finale che ci conferma, anche se in ritardo, di essere in presenza di un maestro. Inizialmente, infatti, la narrazione accusa qualche lentezza, il desiderio di emulare le succitate pellicole prende il sopravvento sul ritmo narrativo, dilungandosi in sequenze certamente accurate, ma poco utili al filo del racconto. Nella seconda parte, il film decolla, riesce finalmente a sorprendere, diventa addirittura inquietante quando lo spettatore scopre che la vicenda nascondeva un retroscena incestuoso.
In un bel documentario/intervista sulla vita artistica di Brian De Palma, realizzato nel 2015 da Noah Baumbach e Jake Paltrow, è lo stesso regista a raccontare le difficoltà incontrate durante le riprese, a causa del pessimo rapporto instauratosi tra Geneviève Bujold e Cliff Robertson. Quando quest’ultimo, la cui partecipazione fu subìta e non scelta dal regista, comprese che la coprotagonista francese gli stava rubando la scena, cominciò a mettere ogni sorta di bastoni tra le ruote durante le riprese, ostentando un atteggiamento di insopportabile deferenza nei confronti della partner. Secondo il regista, tuttavia, è proprio Geneviève Bujold a portare l’intero film sulle proprie spalle e non posso che condividere.
Per la colonna sonora, dignitosa ma piuttosto ordinaria e leggermente pomposa, Brian De Palma ricorre alla collaborazione di fidato Bernard Herrmann, già compositore per Hitchcock e Truffaut, che nello stesso anno firmerà le musiche di “Taxi driver” di Martin Scorsese e sarà purtroppo la sua ultima fatica.
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