Regia di Brian De Palma vedi scheda film
Proprio nell'anno in cui Hitchcock realizzava il suo ultimo film, il suo più esplicito dei cineasti che si sono sentiti suoi allievi (e comunque è diventato un autore di spicco anch'egli) gira il suo lavoro più hitchcockiano,quasi un saggio di uno studente dell'UCLA ossessionato dal cinema del maestro britannico. In "Complesso di colpa" ci sono pieni riferimenti a "La donna che visse due volte", soprattutto, e a "Rebecca" e "Delitto perfetto",con condimento delle musiche di Bernard Herrman,emozionali ed intense al punto giusto. A livello di suspence da thriller nel film di De Palma non ce n'è moltissima, il complotto in cui rimane invischiato il protagonista Cliff Robertson è chiaro molto prima che venga portato alla luce,semmai ciò che valorizza il lungometraggio sono la tensione emotiva e sentimentale che lo percorre, con un'ambientazione fiorentina di valore, e un elegante fluidità del racconto,oltre alla bravura degli attori. Spinto verso un finale di crescente carica sentimental-nervosa, il film sfocia in un momento di scioglimento del plot per certi versi inaspettato,e comunque De Palma si riserva la conclusione meno prevedibile che la storia potesse avere.Percorso da un equilibrio tra lo speranzoso ed il diffidente non facile a trovarsi, come lo vive anche il protagonista,tigre degli affari scossa da un trauma che gli è costato la famiglia, è uno dei più interessanti lavori dell'autore di "Omicidio a luci rosse".
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